giovedì, settembre 29, 2005
Ieri il «Corriere» ha superato il limite
Inventare le notizie, questo è davvero troppo.
Ghiotto, ghiottissimo scoop quello del Corriere della sera di ieri. Titolato addirittura in prima pagina: «E il cardinale confidò a Letta: guerra sui valori». Ghiottissimo, ma inventato. Sì, inventato di sana pianta. Incredibile, ma è così. Nella prima pagina del Corriere una notizia che non c'è. Una telefonata tra il presidente della Cei e il sotto-segretario alla Presidenza del Consiglio che alle 8 del mattino del lunedì si sarebbero sentiti per mettere a posto l'Italia. Una telefonata però che ovviamente non c'è mai stata, una bugia clamorosa, un'invenzione, speriamo non anche una cattiveria. L'importante era insistere, per altra via, sulle cose già malamente dette negli ultimi giorni: Ruini che s'impiccia, un governo prono, una Chiesa con lancia in resta. Doveva essere un colpaccio da far masticare amaro la concorrenza. La scoperta di una tessitura in corso volta a capire se Fini, dopo le esternazioni fatte in occasione del referendum e quelle recenti sui pacs, sia ancora recuperabile come candidato alla premiership. Un soffietto, questo articolo, per il traballante vice-presidente del Consiglio? Valli a capire, questi signori... En passant, però Ruini «avrebbe sussurrato: per difendere le nostre posizioni, siamo disposti a qualsiasi guerra». Il condizionale prudenziale non impedisce di far balzare la parola "guerra" addirittura nel virgolettato, e da qui al titolo. Guerra. Eccolo qua, il presidente della Cei, sempre pronto alla pugna, tanto da indurre questo commento: «Un lessico alla von Clausewitz, evocatore di strategie belliche, più che latore di evangelica disponibilità a porgere l'altra guancia». Chi conosce, anche solo superficialmente Ruini, sa che lui non parla così, lui non è così, e non può essere lui. Però intanto è lì, inchiodato nero su bianco alla pagina. Se la cosa non fosse maledettamente seria, ci sarebbe da scherzarci sopra. In fondo qualche mese fa un noto settimanale attribuiva al cardinale una smodata passione per i soldatini, descrivend o scenari grotteschi, con Ruini che sguinzaglia il segretario nei negozi di modellismo della capitale: cercami l'ussaro, stanami il dragone. Inutile ripetere che Ruini non possiede alcuna raccolta di soldatini. Che non ha mai avuto una simile passione. Ma tant'è. Come la telefonata con Letta, che non è mai avvenuta. Ieri mattina le smentite ufficiali, nette e inesorabili. Di quelle da far sbiancare qualsiasi cronista anche non in carriera. Asciutte le parole dell'Ufficio stampa Cei, con un unico commento: «È grave e deprecabile che su mezzi di così ampia diffusione si pubblichino articoli del tutto falsi e frutto di pura invenzione». Solo apparentemente più dolce, il dottor Letta, che tentava di immaginare come potesse essere accaduto il pasticcio: «Dispiace che persino una giornalista seria e scrupolosa come Maria Latella abbia finito per fare un passo falso, anche lei contagiata da questo clima forsennato di gossip e invenzioni... Evidentemente è caduta in una trappola. Qualcuno le ha raccontato: lei purtroppo ci ha creduto e l'ha raccontato a sua volta sul Corriere della sera». Ha creduto, e non ha fatto le dovute verifiche, che avrebbero salvaguardato anzitutto lei da un simile passo falso. Il problema infatti sta tutto qui: in prima pagina di un grande quotidiano figura con rimarchevole riquadro una notizia inesistente. Al che un qualsiasi lettore potrebbe chiedersi: e le altre erano vere? Va da sé che un quotidiano possa prendersi (nel senso che già se le prende) tante libertà. Può imbastire una campagna psudo-ideologica ai danni di un pontefice morto. Può, durante una campagna referendaria, sposare in maniera forsennata il sì non pubblicando in prima pagina alcun intervento a favore del no. Può intervistare vescovi in pensione per schierarli contro i vescovi in carica. Può scherzare con foto gustose. Può oscurare una posizione fino ad annullarla, o peggio a caricaturarla. Può imbastire sottili rappresaglie... Può, può... Sono comunque i lettori a dover gradi re e giudicare. Ma le invenzioni, a danno di chiunque, anche di persone serie, questo è decisamente troppo.
* * *
A proposito di disinvoltura, ieri la Repubblica confrontava le retribuzioni medie di preti e vescovi con quelle di impiegati, metalmeccanici e commessi. A nessun lavoratore dipendente sfugge la differenza tra stipendio lordo e stipendio netto. Ecco, quello dei preti era lordo, quello degli altri netto. Peccato si siano dimenticati di scriverlo.
Umberto Folena, "Avvenire" di oggi.
mercoledì, settembre 28, 2005
lunedì, settembre 26, 2005
I nuovi orari del secondo anno.
Sono finalmente usciti gli orari del primo semestre di questo nostro Secondo Anno...
Gli orari sono qui.
I nostri corsi, presumibilmente, sono quelli scritti qui, nella voce "II Anno".
Se qualche collega volenteroso avesse voglia di organizzare un bel documento .rtf o .pdf con i nostri orari organizzati in un'unica tabella, lo ringraziamo fin da ora e lo pubblicheremo qui.
Buone lezioni ;)
Notizia dell'ultim'ora: Come confermato da Cortelazzo via mail, il corso di "Storia e critica del cinema" è stato rinominato in "Fondamenti della comunicazione cinematografica e fotografica".
domenica, settembre 25, 2005
What's new in town?
Per tutti gli appassionati di musica digitale, segnalo l'uscita in edicola del numero di Ottobre di Digital Music, in cui c'è anche il mio primo articolo in qualità di collaboratore con la suddetta rivista: di facile lettura, il mensile è adatto a un pubblico ai primi approcci con il mondo della musica fatta a computer, diventando un porto sicuro per chi volesse cimentarsi da zero in questo campo, ma nel contempo con news e "what's hot" che non mancheranno di interessare gli utenti più smaliziati.
Buona lettura
Soundtrack: Jamiroquai - Dynamite
Voi siete delle merde intolleranti, ergo tacete!!!
E' quello che i pirlotti di Siena l'altroieri volevano dire un po' a tutto il mondo cattolico.
Un mondo multiforme, quello cattolico, ma che si rifà ad alcuni valori. Ora, non voglio assolutamente dire che i gay siano delle merde orribili da trucidare. Non lo dico. Perché non lo penso. Secondo me la Chiesa dovrebbe intensificare ( o meglio, rendere maggiormente pubblica ) la sua pastorale verso il mondo ghettizzato dell'omosessualità.
Però, per quanto a volte molti cattolici possano dissentire dal Cardinale Ruini, che comunque io personalmente stimo molto, egli rappresenta la Cei, la Conferenza Episcopale Italiana. Questa è responsabile di molti atti positivi, di un forte interventismo sociale, di aiuti economici e frequenti opere ( chi l'ha fatta la Casa Madre Teresa per i malati di Alzhaimer a Rubano? - uno degli esempi ). Insultare un così importante capo religioso - togliergli quel diritto di parola, sancito dalla costituzione della Repubblica, è assolutamente meschino ed offensivo.
E la letterina di scuse di Prodi non basta. Il professore si sta accorgendo, piano piano, della deriva di estrema sinistra della sua coalizione, che nemmeno lui è in grado di fermare. Perché un presidente del consiglio dall'altra parte sempre più debole, che potrebbe lasciare lo spazio ad un Casini, mette seriamente alla prova la fedeltà di interi partiti della Sinistra ( Udeur, Margherita ). E non è da escludere questo grande centro moderato per il prossimo futuro.
Tornando al discorso del vile insulto a Ruini a Siena ( preceduto da minaccie di morte di un alto esponente del CNR ), ricordo che Ruini non è un esponente vaticano. Nossignore. Egli è il presidente della CEI. Che non è vaticana. E' italiana. I vescovi al suo interno sono italiani. I sacerdoti di cui si occupa sono italiani. Lo stesso Ruini è vescovo vicario della capitale di italia. Ed allora, Signore mio, perché può parlare Borghezio, Marco "passamilacanna" Pannella, Pegoraro Scanio, Berlusconi, Vanna Marchi, Mario Tozzi, ed il capo della Chiesa Italiana no? O meglio, possono solo parlare quando parlano di Pace, Amore e Generosità?
Voi direte : la chiesa è sempre in discesa. Ormai sono pochissimi quelli che vanno in Chiesa. E vi sbagliate. I dati sono in crescita. Andate in chiesa, una volta. Osservate mediamente quanta gente va a messa, rispetto diciamo a dieci anni fa. Sarete sorpresi.
Ovviamente, questo sfogo bloggaro notturno non vuol minare i diritti di nessuno. Non vuole entrare nel merito di unioni civili, coppie gay, adozioni di bambini o di animali domestici per le coppie gay. Vuole solo mostrare la relatività che un certo mondo ha sul concetto di tolleranza, libertà di parola, valori costituzionali.
Pace e bene.
venerdì, settembre 23, 2005
Questo è un titolo accattivante, catchy e che invoglia a leggere l'articolo.
Ecco qui a sinistra, rifulgente nel suo splendore, il mio nuovo avatar di MSN: nella steppa siberiana, al chiaro di luna, l'agente Calleghan si guarda attorno con circospezione in attesa di attacchi di spie russe in pensione.
Ha il cappello bianco da mafioso per confondersi con i colori della notte, gli occhiali a raggi X per vedere oltre gli ostacoli, il radiomicrofono per tenersi in contatto con Kovalsky, Rico e Soldato, il coltello a serramanico per difendersi dalle fiere, l'orsacchiotto perchè è tenero.
Sanguigno ed atletico, l'agente Calleghan si muove agilmente tra le ombre fino a sorprendere il nemico, si insinua nella penombra al suo passaggio, attende respirando sottovoce il momento propizio e poi attacca, con la freddezza di un animale senza occhi.
Tiene d'occhio la situazione, l'agente Calleghan, che non si sa mai che dietro qualche albero non spunti qualche Kieriko armato di incenso ad alto potenziale.
Lettera al cittadino Tozzi
Caro cittadino Mario Tozzi,
la seguo da qualche anno durante le sue trasmissioni, ignorando legittimamente il suo "impegno" politico del quale non mi è mai importato più di tanto. Ho saputo che ha avuto un'idea diversa dalla mia riguardo al referendum dello scorso giugno. Lei pensava che con gli embrioni si sarebbero potuti ricavare cascate, fontane e pozzi senza fondo di oro puro e panacee, io pensavo che sarebbe poco cortese sfruttare gli embrioni come sarebbe poco cortese ammazzare uno che passa per strada solo per impiantarsi i suoi organi. Vabbè, poiché le cose non sono così chiare, ammetto che molte persone abbiano percorso la strada del referendum con serietà, speranza di guarigione, ricerca di un mondo migliore. Non nego questo ed anzi ammiro chi ha portato avanti le sue idee con correttezza, fino alla sconfitta del giorno di Sant'Antonio, 13 giugno 2005.
Ora, invece che parlare di vulcani, geyser o scimmiette del magadascar, oppure stare dietro ad una scrivania del CNR a soppesare pietruzze e scrivere libri sulla deriva dei continenti, la ritrovo nella trasmissione radiofonica "Un giorno speciale" su Radio Radio.
Nessun problema, sarebbe da pensare. Il baldanzoso professorino spiega alle casalinghe cos'è l'evoluzionismo o quanto corrano veloci i ghepardi. No. Non parlava di ghepardi. Parlava di evoluzionismo, sì. Ci ha dato la conferma che l'uomo discende dalla scimmia. Altroché. Ma non di una scimmia qualsiasi. Di una scimmia cattiva, crudele, irrispettosa, di quella scimmia che tambureggia sulle ossa di kubrikiana memoria. Ed un individuo del genere si può ritrovare in lei, con scritto "dottore" in un pezzo di carta che è stato insudiciato dal suo esempio di vita. Ed ecco qui, un membro importante del CNR, a spalare letame su un importante membro della Chiesa Cattolica. Questo ci può anche stare. Non sarebbe stato il primo. Ma ci diletta spiegandoci come il più bel periodo della storia sia stato quando, in Spagna, i preti - che lei chiama "bacarozzi neri" - venivano inseguiti e crocefissi in chiesa, dando stabilità e benessere ( moltissimo, si è visto ) al loro paese. Forse, caro professor Tozzi, sarà felicissimo di sapere che in molti paesi succede ancora. Sarà estasiato di sapere che in Cina vescovi sono ancora in prigione, che in Africa missionari e laici giornalmente vengono ammazzati come cani, che in America Latina governi coprono uccisioni di importanti Sacerdoti e laici ancora nel 2005. Dopo questa bella notizia, ovviamente solo per lei, decido di tralasciare tutte le offese al cardinal Ruini, che può stare antipatico come uomo, come religioso, come cardinale, ma che ovviamente rappresenta tutti i cattolici italiani, che, le dispiacerà, sono moltissimi, e che preferiscono il "rifiuto tossico più pericoloso" al professorino di Rai Tre. Mi dispiace. E vantarsi di "conoscere camorristi che 500 euro farebbero fuori Ruini ed il Tabernacolo" non è molto democratico in uno stato che tutela il diritto alla vita ed alla sopravvivenza. Perché la minaccia è l'ultima arma della dialettica, anzi, non fa nemmeno parte della dialettica. La minaccia è l'ultimo, vile attacco prima della resa. E lei, vicino alla resa, mi sembra veramente. Ed ignorando volutamente le malefatte compiute da chi vuole Dio fuori non solo da se stesso ( liberissimo di farlo ), ma anche fuori da chi a Dio ci tiene ancora, si dispiace che "in Italia vengano costruite nuove Chiese, ma che anzi, sarebbe giusto buttarle giù con i bulldozer". Eh sì. Evito volutamente di commentare queste affermazioni. Perché questo, oltre ad essere già successo in molte nazioni - con risultati disastrosi, è segno che la libertà che auspicate, in realtà, è volontà di essere unici, è volontà di comando, volontà di scacciare via chiunque la pensi diversamente da voi. Insomma. La dittatura della minoranza "illuminata".
Io sono uno studente universitario di 19 anni. Lei è un adulto, laureato, del CNR, giornalista scientifico ed un autorità. Ed è con grandissimo piacere che le comunico che al mio confronto lei dovrebbe ritornare alle scuole medie. Dovrebbe smetterla di parlare in televisione e diffondere i suoi messaggi via radio. Lei dovrebbe rifare tutta la gavetta. Studiare di nuovo. Perché una grande cultura, una grande conoscenza, un grande carisma non valgono nulla se non sono vincolati ad una mente lucida e rispettosa. Avrà imparato a parlare, avrà viaggiato, conosciuto luoghi e civiltà lontanissime. Però questo non fa di lei una persona migliore di chiunque passi per strada. Perché, vede... Lei ha una grande missione. Lei è depositario di grandi conoscenze che ha il compito di portare a chi non le ha. E, sicuramente, queste affermazioni da cialtrone non solo rendono di lei un agitato provocatore, ma gettano sulla cultura, sulla scienza, su tante persone che fanno il suo stesso mestiere un ondata di infamità, oltre che ad offendere milioni di italiani.
Le auguro, sì, dal basso dei miei 19 anni di imparare un po' di rispetto, nel nome di tutti coloro che della conoscenza hanno fatto il loro scopo di vita, e nel nome di coloro che in nome della pace e di quei valori che lei odia hanno dato la loro vita.
Io non volevo più polemizzare. Ma questo qui ha proprio rotto le balle.
Ruini insultato alla radio, indaga la ProcuraClaudia Passada RomaIl cardinale Camillo Ruini? «Il più pericoloso dei rifiuti tossici, daeliminare con qualsiasi mezzo», un «fico secco» da far finire «con un limonein bocca come la porchetta». Il periodo storico più invidiabile? «La Spagnadella guerra civile», perché «i bacarozzi neri (i sacerdoti) venivanoinseguiti nelle Chiese e crocifissi sulle croci al posto di Gesù Cristo,cosa che aveva prodotto in Spagna un periodo di benessere sociale».Così parlò dai microfoni di Radio Radio il professor Mario Tozzi, geologo,primo ricercatore del Cnr, volto noto di Rai3 (sua la conduzione di Gaia ilpianeta che vive) e di Rai International (per cui ha firmato circa 150documentari). E da ieri l'anatema via etere è all'attenzione della Procuradi Roma, sollecitata da un esposto inoltrato per direttissima dal generaledell'Esercito Antonino Torre che ha trascritto ciò che ricorda d'aversentito. Teatro dell'«esibizione», la trasmissione mattutina Un giornospeciale, condotta da Francesco Vergovich e Bruno Ripepi, durante la qualeil professor Tozzi diletta gli ascoltatori con le sue esternazioni.«Oggi parliamo di rifiuti tossici altamente nocivi da eliminare»: questol'esordio nella puntata di ieri. Tutti a pensare alle scorie radioattive oagli scarichi industriali, e invece no: subito dopo, il ricercatore avrebbedato un nome e un cognome al «più pericoloso dei rifiuti tossici»; ergo «ilcardinale Camillo Ruini». L'interessato non nega d'aver pronunciato le frasia dir poco irriverenti riportate fra virgolette nell'esposto finito apiazzale Clodio.«Non ricordo le parole esatte - dice al Giornale -, ci vorrebbe laregistrazione, quello che dico lo dimentico un secondo dopo. Probabilmenteparlavo sotto metafora». Già, metafora. «Comunque il mio spazio è fatto perprovocare, certe cose vengono dette quando si fa polemica...».Polemica, provocazione. Sia come sia, se sul contenuto esattodell'intervento-shock sarà la registrazione a far fede, l'esposto di Torreprosegue con altre sortite da brivido. A nulla sarebbero infatti valsi «itimidissimi inviti del conduttore a una maggiore moderazione nei termini».«Il Tozzi - si legge - continuava con la frase: "...io conosco qualcunodella camorra che per 500 euro potrebbe far sparire il cardinale Ruini eanche il Tabernacolo"».Motivo di tanta verve, le parole del presidente della Conferenza episcopaleitaliana «in merito alla eventuale regolarizzazione delle coppie di fatto,anche omosessuali», che a detta del geologo-intrattenitore avrebbero«ostacolato il progresso in Italia». Non solo: «Durante il suo eloquio -scrive ancora il generale Torre - il Tozzi affermava che ". ..in Italia sicontinuano a costruire le Chiese, mentre bisognerebbe radere al suolo quelleesistenti con le ruspe o magari con la dinamite..."».Si precisa nell'esposto che le frasi riportate fra virgolette, «pur sicurenei contenuti potrebbero non essere completamente tali nella forma e nellasequenza, poiché trascritte a memoria». L'invito, dunque, è a reperire laregistrazione del programma. E quindi ad accertare «se le affermazioni neiriguardi del cardinale Ruini, alto esponente di uno Stato sovrano estraniero e, nel contempo, di una religione riconosciuta dalla Repubblicaitaliana, siano state fatte nel rispetto delle leggi vigenti e nonconfigurino invece fatti di rilevanza penale». E ancora. L'alto ufficialechiede ai magistrati capitolini di accertare se le esternazioni di Tozzisiano «offensive» e configurabili come «una vera e propria minaccia - con ilriferimento ai dichiarati collegamenti con la camorra e all'eventuale eauspicato impiego della dinamite per la distruzione delle Chiese - perquanti, come lo scrivente, si riconoscano nella fede cattolica»
martedì, settembre 20, 2005
Rispetto
Sarò breve e sintetico.
Poche e dirette parole.
Avevo delle idee.
Erano e sono giuste per me.
Poi ti svegli una mattina, prendi un trenta in sociologia e incontri una persona splendida.
Scopri quanto è cresciuta, ma che è comunque rimasta buona, gentile, comprensiva. Una specie di angelo.
Poi ti viene un colpo. Ti rivela a bassa voce di essere ciò che tu combatti.
E' facile combattere contro un nemico lontano.
Demonizzarlo.
Rivestirlo di tutti i lati negativi e sfogarcisi contro.
Per pensare di essere ancora più "bravo" nella tua corrente.
Ti ritrovi lì.
Ti fai delle domande.
Capisci che spesso la tua idea è un bisogno di appartenenza.
Che ti rende numero prima che persona.
Abbracci questa ragazza.
Sorridi a quegli occhi che spesso che ti avevano soccorso.
Butti via la tua idea razzista e cattiva.
Scegli di riflettere e meditare meglio, prima di giudicare.
E capisci che nel rispetto c'è tutto.
Ed impari cos'è veramente Amicizia, cos'è Umanità, cos'è Gesù.
lunedì, settembre 19, 2005
Eh la Cina democratica...
Quotidiano inglese denuncia:“Pelle dei condannati a morte nei cosmetici cinesi”
Secondo un’inchiesta effettuata da giornalisti del Guardian sotto copertura, una compagnia cinese di cosmetici usa pelle di condannati a morte per sviluppare il collagene. Ricerche anche sui tessuti di feti abortiti...
Londra (AsiaNews/Agenzie) – Una ditta cinese di cosmetici usa la pelle tolta ai cadaveri dei detenuti giustiziati in Cina per sviluppare prodotti di bellezza da vendere sul mercato europeo: è la denuncia del quotidiano britannico Guardian.Alcuni rappresentanti della ditta – che non può essere nominata per ragioni legali – hanno dichiarato ai loro potenziali clienti (giornalisti del quotidiano in incognito) che la pelle presa dai prigionieri uccisi con un colpo di pistola è stata usata per sviluppare collagene per le labbra e trattamenti anti-rughe. Il collagene è la proteina fibrosa che costituisce pelle, cartilagine, ossa ed altri tessuti connettivi. “Questi rappresentanti – scrive oggi il quotidiano – hanno aggiunto che alcuni prodotti vengono esportati in Gran Bretagna e che la procedura di usare la pelle dei cadaveri è ‘tradizionale, e non vi è nulla di scandaloso’”. “Lasciando da parte le questioni etiche – continua – vi è il rischio potenziale di infezioni”. Non è chiaro se questi cosmetici siano già arrivati sul mercato inglese o siano solo disponibili su Internet e neanche se il collagene derivato dalla pelle dei cadaveri sia in fase di ricerca o già in produzione. In ogni caso il Guardian afferma che la ditta in questione ha esportato in passato prodotti legati al collagene. “Le esportazioni – denuncia - sono state fatte anche negli Stati Uniti ed in altri Stati europei. La compagnia ha provato anche a sviluppare cosmetici con il tessuto di feti abortiti”. Interrogato in maniera ufficiale, il rappresentante della compagnia ha negato l’uso di pelle prelevata a cadaveri. Ma al giornalista sotto copertura aveva detto: “Molte ricerche sono fatte usando pelle di cadaveri e feti abortiti”. Il rappresentante aveva specificato che questi materiali sono comprati da compagnie di ricerca biotecnologica nella provincia nord dell’Heilongjiang e da lì sviluppate “ovunque” in Cina. La Cina effettua più condanne a morte di tutto gli altri Paesi del mondo messi insieme, anche se è impossibile fornire dati ufficiali.
venerdì, settembre 16, 2005
La prostituta della mutua - da Tgcom
Danimarca paga sesso per disabili
E' polemica su un piano del governo
Il governo danese è nella bufera per un programma che finanzia rapporti sessuali con prostitute a cittadini disabili. La campagna ufficiale "sesso, irrispettoso della disabilità" paga le lavoratrici del sesso per fornire le proprie prestazioni una volta al mese a persone disabili. Ma l'opposizione è insorta.
Nelle linee-guida del documento ufficiale si legge che "potrebbe essere di grande importanza che il medico o la persona curante parlasse con la prostituta assieme al proprio paziente per aiutarlo ad esprimere i propri desideri". Ma i partiti di opposizione sono scesi in campo contro questa norma, che hanno definito un modo immorale di spendere il denaro ricavato dalle tasse dei cittadini. Il portavoce social-democratico Kristen Brosboel ha dichiarato: "Spendiamo una grossa percentuale delle nostre tasse per salvare le donne dalla prostituzione. Ma, contemporaneamente incoraggiamo ufficialmente i medici ad agevolare i contatti con le prostitute". Tuttavia, Stig Langvad, dell'Associazione nazionale dei disabili, ha affermato che i politici che criticano il piano mostrano un "doppio standard". "I disabili devono avere le stesse possibilità delle altre persone. I politici possono dibattere se la prostituzione debba essere concessa in generale invece di vietarla solo ai disabili" ha concluso.
mercoledì, settembre 14, 2005
domenica, settembre 11, 2005
Equivoco
Una famiglia inglese, in gita di piacere, visita una graziosa casetta di proprieta' di un pastore protestante, che sembra particolarmente indicata per le prossime vacanze estive. Ritornati a casa ricordano pero' di non aver visto i servizi, e indirizzano al pastore la seguente lettera: "Egregio Sig. Pastore, siamo la famiglia che alcuni giorni addietro ha contrattato l'affitto della casetta in campagna, ma non avendo visto il W.C. voglia cortesemente illuminarci in proposito. Grazie e distinti saluti." Ricevuta la lettera, il pastore equivoco' sull'abbreviazione W.C. e credendo che lo stagionale inquilino si riferisse alla Cappella Anglicana chiamata Welles Chapel, come pervaso da fervore religioso, cosi' rispose: "Gentile Signore, ho molto apprezzato la sua richiesta, ed ho il piacere d'informarla che il luogo che le interessa si trova a circa 12 Km. dalla casa, il che e' molto scomodo soprattutto per chi e' abituato ad andarci con frequenza. Chi ha l'abitudine di trattenersi molto per la funzione, e' bene che si porti da mangiare, cosi' potra' restare sul luogo tutto il giorno. Il posto si puo' raggiungere a piedi, in bicicletta ed in macchina; e' preferibile andarci per tempo per non rimanere fuori e disturbare gli altri. Nel locale c'e' posto per 30 persone a sedere e 100 in piedi. I bambini siedono accanto agli adulti, e tutti cantano in coro. All'entrata ad ognuno viene consegnato un foglio, e chi arriva in ritardo puo' servirsi del foglio del vicino. I fogli devono essere utilizzati anche le volte successive per almeno un mese. Vi sono amplificatori per i suoni affinche' si possano udire anche dall'esterno. Vi sono inoltre fotografi specializzati che scattano fotografie nelle pose piu' disparate in modo che tutti possano vedere queste persone in atto tanto umano. Tutto quanto si raccoglie viene poi dato ai poveri. Distinti saluti, il vostro amico Pastore".
GOD BLESS AMERICA
Quattro anni fa quel tragico giorno. Vite spezzate in un momento. Un attimo rimasto per sempre nell'infamità. Non voglio scrivere più di tanto. Le parole sono inutili in molti casi, soprattutto in questo. Mi ricordo solamente quel fragore, quelle vite che venivano decimate in pochi secondi. Il crollo della prima torre, il coraggio dei soccorritori, la solidarietà interna alla nazione. Perché, per quanto ne abbiano combinate di tutti i colori, gli americani in quel momento si sono stretti fra di loro, attorno a quella bandiera, cantando con le loro voci ancora rauche del fumo e della polvere delle torri : "God bless america". Un paese che rimarrà comunque esempio per molti anni, nonostante i suoi errori, nonostante una guerra inutile scagliata all'Iraq. Dio benedica, Dio benedica, Dio benedica l'America. E renda gli italiani un po' più simili agli americani. Perché quando succederà a noi, nella preghiera che non succeda, abbiamo una reazione unita come gli americani l'11 settembre, e non come gli spagnoli l'11 marzo.
sabato, settembre 10, 2005
La FALSITA' e la FAZIOSITA' di chi scrive con il preciso scopo di ingannare.
Voglio porre oggi all'attenzione del nostro gentile pubblico un fulgido esempio di malgiornalismo: i media dovrebbero, nelle molte teorie comunicative di Stelliana memoria, essere il "cane da guardia" della verità, e dovrebbero garantire al cittadino una visione effettiva dei fatti, scevra da strumentalizzazioni e politicizzazioni generiche.
Molte volte però questo non accade: il media diventa il mezzo per la disinformazione, per l'inganno premeditato e per la falsità presa a vessillo, forti della circolazione incontrollata delle immagini descritta ne L'immagine della notizia.
Voglio descrivere precisamente l'accaduto, con un post forse un po' lungo ma di certo non inutilmente.
Tutto inizia con un articolo di Lancet, rivista tra le più rinomate a livello mondiale per quanto riguarda il campo biomedico: l'articolo è visionabile qui:
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140673605671073/fulltext
Ma il referendum brucia anche a 3 mesi di distanza, e come si fa a farsi sfuggire un'occasione così ghiotta per rivendicare le proprie idee, facendo leva sulla confusione generata dall'argomento?
E qui entra in scena lui, il Falso: Enzo Giacobini (un nome che è tutto un programma) pubblica su La Stampa del 7/9/2005 (http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/estrattore/Tutto_Scienze/art6.asp) il seguente articolo, che parla più dei referendum che della notizia:
"UN anno fa i cittadini svizzeri venivano chiamati ad esprimere il proprio parere sull’uso terapeutico delle cellule staminali umane e di cellule derivanti da tessuti embrionali umani. I referendum su questioni scientifiche non sono una novità per gli svizzeri, che ricorrono a questo tipo di consultazione 4-5 volte all’anno. La domanda posta dal referendum era simile ad una di quelle rivolte agli italiani nella scorsa primavera. Ma in Svizzera si era mobilitato un piccolo esercito di scienziati e clinici che in programmi radio-tv e conferenze anche a livello locale spiegarono al pubblico la grande importanza della sperimentazione con cellule umane allo scopo di ottenere i migliori tessuti da sostituire a tessuti malati in interventi terapeutici di vario tipo. La risposta degli svizzeri superò le aspettative più rosee degli scienziati, con una media nazionale di sì al di sopra del 70% e punte dell'80% nei cantoni a maggioranza protestante (ad esempio Ginevra) e con un minimo del 55% in quelli più cattolici. Rispettando una lunga tradizione di laicità e la garanzia costituzionale di libertà di opinione, non vi fu (al contrario dell'Italia) alcun intervento da parte del clero, neppure quello cattolico, rivolto a scoraggiare l’esercizio del voto. E la scelta del popolo svizzero è stata prontamente premiata secondo quando si può leggere sulla rivista medica inglese «Lancet». Un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna, utilizzando per la prima volta cellule umane derivanti da un’embrione che, secondo la legge precedente (e secondo quella vigente oggi in Italia), sarebbero andate inevitabilmente distrutte, ha trattato 8 bambini gravemente ustionati ricoverati nella Clinica Universitaria di Losanna. Dall’embrione si è prelevato un minuscolo lembo, poi coltivato in vitro in modo tale da ottenere migliaia di cellule primitive della pelle. Un solo embrione è bastato per curare tutti gli otto bambini e secondo i ricercatori lo stesso frammento sarebbe bastato per oltre cento pazienti. Di solito in casi del genere si preleva un lembo di pelle dello stesso paziente da una parte del corpo non ustionata e la si applica sulla parte ustionata. Questa tecnica non solo è dolorosa ma produce cicatrici poco estetiche. Negli Anni 80 fu sviluppata la tecnica di produrre artificialmente dei lembi sottili di pelle umana coltivati in vitro. Questa tecnica pur dando notevoli vantaggi rispetto alle precedenti, soffre di limitazioni principalmente per il fatto di non poter riprodurre tutti gli strati della pelle ma solo i più esterni. Da tempo era conosciuta la presenza di fattori particolari di accrescimento della pelle presenti nell'epidermide embrionale, il primo dei quali venne scoperto dalla Levi Montalcini e da Cohen. Questi fattori permettono la saldatura di una ferita da taglio senza lasciare cicatrici. I ricercatori svizzeri utilizando tali nozioni hanno messo al lavoro per la prima volta le cellule embrionali umane e, con una certa sorpresa da parte di tutti gli specialisti, hanno ottenuto risultati migliori di quelli avuti in interventi precedenti. Le cellule embrionali applicate sulla regione ustionata sono scomparse dopo pochi giorni dando luogo ad una guarigione spontanea del tessuto sottostante e formando nuova pelle di ottima qualità. Probabilmente si tratta di un processo di stimolazione dei tessuti superstiti promosso fornendo ad essi fattori essenziali per il loro accrescimento. Se il successo di questa nuova metodologia sarà confermato, si può pensare a banche di tessuti umani embrionali ai quali accedere da parte di quei paesi che ne permettono l'uso terapeutico. Bisogna notare che i bambini trattati a Losanna avevno ustioni multiple e gravi di terzo grado che richiedono trapianti comportanti spesso cicatrici deturpanti. La pelle usata normalmente per i trapianti non ha una elasticità tale da permettere movimenti normali delle dita, degli arti e delle articolazioni dopo l'attecchimento. I bambini ustionati devono essere sottoposti a una serie di dolorose operazioni successive via via che crescono. Le ustioni trattate con cellule embrionali umane appaiono invece come pelle con una pigmentazione quasi normale. Altro vantaggio del trattamento è la rapidità della guarigione: 15 giorni in media, cioè molto più rapida che con i trapianti. Rimane ancora da dimostrare la possibiltà di moltiplicare il numero di cellule ottenuto, di poterle preservare, confezionare e spedirle ad altri centri di cura. Con un solo embrione umano si potrebbero curare centinaia di persone. Ai pazienti italiani non rimarrebbe che rivolgersi a centri stranieri con un po' di rammarico per non aver capito l'importanza pratica del quesito referendario."
L'uomo della strada potrebbe certamente pensare "cavoli, allora è falso ciò che ci hanno detto, che con le staminali embrionali non si è avuto un risultato in 30 anni, che non servono a curare i malati ma solo ad arricchire le multinazionali!".
E invece no. Invece no, cari signori, perchè ora potrete leggere un articolo che parla della medesima notizia, in termini forse meno politici ma certamente più imparziali.
Nel notiziario quattordicinale dell'ADUC, Anno IV Numero 94 del 19 Agosto 2005, si può leggere il seguente articolo (è visionabile dal sito http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_4674.html , ed è ripreso anche da http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=3018):
"Un trapianto di tessuto cutaneo fetale donato da una donna dopo un aborto spontaneo: in sole due settimane ha guarito otto bambini con ustioni cutanee.
La notizia, resa nota sulla rivista scientifica The Lancet, indica nuove prospettive in ingegneria dei tessuti per ottenere guarigioni piu' rapide e risolvere il problema del reperimento della cute, lasciando intravedere la possibilita' di creare banche di pelle fetale.
Il lavoro e' stato coordinato da Patrick Hohlfeld del Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia dell'Universita' ospedaliera di Losanna, in Svizzera.
Oggi per riparare lesioni cutanee e ustioni di secondo e terzo grado la tecnica standard consiste nell'auto-trapianto di pelle, ovvero nel prelevare da una parte del corpo del paziente una superficie di cute sana da impiantare nella regione cutanea lesionata.
Alla ricerca di una strategia alternativa, gli esperti hanno osservato le potenzialita' del tessuto cutaneo di un feto morto a 14 settimane di sviluppo, all'utilizzo del quale la donna, la cui gravidanza era terminata prematuramente, aveva dato il consenso informato scritto.
Da una biopsia di tessuto cutaneo fetale gli esperti hanno ottenuto una banca di tessuto cutaneo fetale, dimostrando che a partire da una singola donazione si potevano produrre diversi milioni di costrutti (di dimensioni 9x12 cm) utilizzabili in chirurgia ricostruttiva della cute.
Con queste premesse i ricercatori hanno testato i costrutti cutanei su otto bimbi con ustioni. L'equipe ha applicato i lembi di pelle fetali sulle lesioni dei piccoli pazienti e li ha bendati, cambiando i bendaggi ogni 3-4 giorni per tre settimane. Alla seconda settimana le ferite dei bimbi erano gia' rimarginate e nessun bambino aveva bisogno di un auto-trapianto di cute perche' era completamente guarito.
"Abbiamo dunque mostrato -ha riferito Hohlfeld- che la cute fetale e' un ottimo sostituto per fornire in un breve tempo pelle di altissima qualita' a pazienti ustionati, eliminando la necessita' di ulteriori tecniche di trapianto". "Le cellule cutanee fetali potrebbero avere un enorme impatto nell'ambito dell'ingegneria dei tessuti, visti gli effetti terapeutici di questa nuova strategia e la sua facilita' di applicazione".
"Si tratta di un risultato interessante", commenta Ranieri Cancedda, direttore del laboratorio di Ingegneria dei tessuti al Centro di biotecnologie avanzate di Genova.
Cancedda precisa di non aver letto il lavoro scientifico "tuttavia suppongo che non si tratti di un vero e proprio trapianto di cellule, che comporta una serie di problemi immunologici, ma piuttosto di una medicazione biologica. Gia' negli adulti si era osservato che applicando tessuti provenienti da donatori, e cresciuti in vitro, a pazienti ustionati, la pelle rigenerava piu' facilmente perche' questa sorta di benda biologica stimolava il differenziamento di cellule staminali".
Non e' strano quindi, secondo Cancedda, che la pelle fetale possa funzionare bene come medicazione biologica, "perche' contiene molti fattori di crescita che stimolano le cellule staminali a rigenerare il tessuto cutaneo".
Da dimostrare e' invece se le cellule fetali, che provengono da un feto di 14 settimane, abbiano effettivamente attecchito sui piccoli pazienti. "Occorre innanzitutto capire di che tipo di lesioni si tratta se di lesioni provocate da ustioni profonde oppure no". In quest'ultimo caso, come presumibile secondo Cancedda, le staminali rimaste sono state stimolate a una rapida rigenerazione dei tessuti, ma e' da scartare che le cellule fetali abbiano formato nuova pelle."
E allora si capisce, la differenza...innanzitutto non c'è stato alcun uso di "cellule staminali embrionali": le cellule sono prese da un feto (abortito spontaneamente) di 14 settimane, tempo di sviluppo del bambino in cui non è nemmeno più permesso abortire dalla legge italiana! Altro che embrione!
Un'altra falsità è "utilizzando per la prima volta cellule umane derivanti da un’embrione che, secondo la legge precedente (e secondo quella vigente oggi in Italia), sarebbero andate inevitabilmente distrutte"; secondo la legge vigente attualmente in Italia infatti non è possibile distruggere cellule embrionali, come invece sarebbe stato se la legge fosse stata abrogata (...se uno deve mentire faziosamente, almeno sia capace di farlo bene...Giacobini si rivela anche un menzognero poco intelligente).
Il termine EMBRIONE ricorre nell'articolo del "grande giornalista" per ben 4 volte: ora, non ho ancora sentito nessuno, da nessuno dei due schieramenti, che abbia chiamato "embrione" un bambino di 3 mesi e mezzo, al posto di "feto".
Leggendo l'articolo dell'ADUC si capisce poi, dal commento di Ranieri Cancedda, direttore del laboratorio di Ingegneria dei tessuti al Centro di biotecnologie avanzate di Genova, che in realtà il trapianto di pelle non avrebbe avuto tutta questa importanza, in quanto avrebbe semplicemente aiutato le staminali adulte dei bambini (le piastrine che ricostruiscono la pelle, in questo caso) a rigenerarsi più velocemente: il professore sostiene infatti che "Non e' strano quindi, secondo Cancedda, che la pelle fetale possa funzionare bene come medicazione biologica, "perche' contiene molti fattori di crescita che stimolano le cellule staminali a rigenerare il tessuto cutaneo".
Stimolazione, non trapianto di cellule staminali embrionali. Una semplice stimolazione che, logicamente parlando, sarebbe uguale a mettere dell'aloe vera, un impacco di erbe officinali o una pomata sulla pelle ustionata.
Nonostante ciò, gente come Enzo Giacobini scrive e viene pubblicato su un giornale che ha una tiratura di oltre 412.000 copie giornaliere.
412.000 italiani in balìa di menzogne simili.
La disonestà e la grettezza umana non conoscono confini: nel 2005 abbiamo ancora esempi di stravolgimento delle notizie in questa maniera; stiamo attenti a non farci fregare troppo, specialmente da certa gente che punta sulle speranze della gente onesta solo per i loro loschi giochi di potere.
venerdì, settembre 09, 2005
Fantasmi
Ok. Non prendetemi in giro. Ma è sorprendente accorgersi, dopo un viaggetto nel sito www.fantasmitalia.it di quante segnalazioni in Italia vi siano di fantasmi. Non so cosa pensare al riguardo. Allora getto un bando : qualsiasi persona sappia qualcosa riguardo ai fantasmi, che sappia di località del veneto ( O MEGLIO : LOCALI DELL'UNIVERSITA' DI PADOVA ), commenti e parli. Sarebbe bello... La terza fila a caccia di fantasmi...
Stamy di Graz
Sulle vittorie è bello ritornarci...
Scusate ma è così che la penso...
( Signore... mi devo anche scusare per come la penso, visto che alcuni modi di pensare sono abbastanza politically incorrect... )
martedì, settembre 06, 2005
Organizzazione - TRE ANNI DOPO
Non ci capirete assolutamente nulla. E' vero. Ecco perché linko qua :
http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=1749&i=1
si tratta di una fanfiction eterna che mi ha accompagnato per un lungo tratto della mia vita, e che ho lasciato per varie ragioni. Io metto qua sta roba, appena uscita, che prelude una rinascita (?).
Chi vivrà, vedrà.
---
L'edificio nella country-side inglese, molto simile ad un complesso di uffici con annesso parcheggio sotterraneo, era copertodi polvere. Qualche tossico e qualche senza tetto ogni tanto vi si avventurava per pernottare, ma usciva subito, sconvoltodalla quantità di giornali pornografici e dal puzzo di alcool, quasi si trattasse di una distilleria clandestina.I miei venticinque lettori però sono a conoscenza che quell'edificio, ora fatiscente e a pezzi, una volta era al centrodi una famosissima organizzazione, l'unica con la O maiuscola, l'Organizzazione di Dylan Dog, ATL e Wells.
Erano passati tre anni. La missione ad Isla Sorna era stata un fallimento. Molte persone innocenti erano morte, per il poco impegnoforse dei soldati, troppo distolti dal loro dovere. Dylan stesso era caduto. Nessuno aveva potuto salvarlo. Per fortuna glialieni invasori si accorsero di quanta poca energia potesse scaturire da quel tipo di progetto, e tornarono a lavorare in proprio,lasciando la sezione uno alle loro solite missioni suicide ed alle loro seghe mentali collettive. Tutti volevano scappare,ma sapevano che avrebbero sparato al primo che decisse di fuggire. E poiché non avevano ancora orologi così precisi da accordarsiper una fuga collettiva contemporanea, rimanevano lì, agitati, a guardarsi gli uni con gli altri.
Ed ATL? Yosuke? Tutti gli altri? Dove saranno finiti?Fu ATL a chiudere l'Organizzazione. Lo fece senza troppi complimenti. Spinto dalla rabbia, dalla perdita dell'amico, in quattroe quattrotto riportò tutti nelle loro dimensioni, senza fiatare."Tornatevene a casa..." Disse sottovoce, dopo riessersi preso dalle ferite "...anzi...Vi ci porto io..."Era gonfio di rabbia. Non c'era disciplina. Non c'era voglia di lottare. Perché lottare per una dimensione lontana? Perché adoperarsiper una delle infinite dimensioni? Una delle tante? Perché salvare questa quando tutte le altre precipitano nel buio?Lo pensavano tutti, ormai. Anche ATL.
La sede fu chiusa. Andrewthelord tornò in Italia, alla sua vita di normale e timido studente, con qualche aspirazione normale, ma perlui altissima. Vivere, per esempio. Eh sì. Anche la malattia può sfiancare il più grande degli eroi.Non era più tempo per lui di scherzare. No. La depressione... eh sì... è facile, quando si hanno pochi amici, un corpo che decade,un passato glorioso lontano.Ed un mondo che precipitava sempre più... Per non parlare del suo cervello. Oh già... Le sue idee... Troppo poco popolari per essereun capopopolo, troppo radicate per essere cancellate, troppo forti per rimanere inattive.Amicizie perdute, frasi decise dette in faccia, litigi. Ma mai un ripensamento. Quello no.
Eppure ATL ripensa a quell'edificio in stile anni '80. Ripensa a quei volti conosciuti, ripensa alle ore trascorse a scriverele sue avventure. Ripensa alla gioia di aver creato qualcosa, ma è bloccato. Ma poi pensa. Pensa, in questo momento... Perchébloccarmi, ora? Perché non fare qualche viaggetto con la macchina dimensionale, riprendere su qualche vecchio amico, per combatterecontro politici, alieni, mulini a vento? Perché non riprendere a scherzare su qualsiasi cosa? Rimettere in piedi qualche simpaticosiparietto sul quale ridere a crepapelle? Tutto questo ovviamente fregandotene dei plagi, delle critiche, delle invidie, di quelliche ti stroncano solo perché sei un bastardo clericale del cazzo. Macchissenefrega. Lo scrivo per me. Lo scrivo per Loska alias Kagome,con cui litighiamo perché la pensiamo in maniera opposta ma che mi vuole un bene dell'anima, lo scrivo per i terzafilari ( terzafila.blogspot.com )che ancora non conoscono i miei trascorsi in terra britannica, lo scrivo per gli ex-sindacalisti, lo scrivo per chi non so nemmeno chi siama che almeno una volta ha riso delle mie troiate.
Ed è per questo, che in data 6 settembre 2005, io, ATL Andrewthelord Andrea "Il Kieriko" Canton, prendo il piede di porco, sforzo la serraturadell'edificio dell'organizzazione, scaccio un gatto e quattro tossici, prendo su scopa e ramazza e butto fuori le sporcizie, ricollegotutto alla rete elettrica, faccio qualche telefonata a Weels, Ciucia, Kagome, poi esco, con la scopa in mano, e guardo la campagna checi collega al laghetto di pesca sportiva-fossa comune, con il cielo luminoso di questa notte stellata.
"Ben tornata, Organizzazione"
domenica, settembre 04, 2005
Heel boo
Si chiamano così i discorsi dei wrestlers cattivi pronunciati con odio nei confronti del pubblico, per aumentare il loro heat. Questi discorsi contengono frasi fatte, pregiudizi famosi della città ospitante, frecciatine agli idoli di casa e parolaccie evitabili ma che si sa fanno sempre bene, soprattutto in una società puritana come quella made in U.S.A.
Ebbene. Quello che mi accingo a fare è un discorso da heel. Uno di quelli per cui ad ottobre in aula A, o durante l'appello di sociologia, verrò fischiato mentre manderò a quel paese la gente tramite gestacci.
ABBASSO LE COPPIE GAY!!!
oppure...
ABBASSO BERLUSCONI!!!
o forse...
CALLEGARO MALEFICO!!!
oppure
VIVA IL FORUM ABBASSO IL BLOGG!!!
AH Ah AH.
Sono crudele. Ma dopo vi spiegherò il perchè... Dovunque ti giri ( ed è meglio girarsi spesso -_- ) trovi persone che si definiscono pacifiste, ambientaliste, per le coppie gay, anti-religiose, anti-caccia, anti-tradizionalisti, per la droga e per la musica ( boh... scegliete voi il tipo ). Allora, ti permetti di avvicinare il microfono, chiedere con garbo i motivi di una tale scelta e registrare la risposta. La risposta sarà banalissima. Qualche frase fatta che è sempre bello, uscita da un leader politico-mediatico, che spesso si mischia con altre frasi di altri leaders politico-mediatici, che originariamente magari erano riferite ad altre questioni. Se però il timido intervistatore chiede come la convinzione si sia insinuata nel petto dell'intervistato, quasi mai vi dirà la verità. Dirà di essere molto sensibile a determinati temi, dirà di ascoltare sempre il tg parlamento e di fare quattordici ore di volontariato settimanale ad arrotolare cestelli in vimini per il mercato equo e solidale. Molto probabilmente invece, l'intervistato dell'orso del Kispios o dei diritti delle lesbiche motocicliste non gliene frega molto interiormente. Magari sfilerà per l'orso del Kispios o si farà tatuare una lesbica motociclista sulla schiena. Ma di queste cose non gliene può fregar di meno. E' il disperato bisogno di una bandiera che lo spinge a mettersi in posizioni "popolari". C'è il bisogno di essere simile agli altri, di ricercare la potenza nel numero e di confluire in esso. Di far colpo sulla compagna di banco no-global o sul vicino di casa naziskin. Perché destra o sinistra o centro cattolico non c'è differenza.
La testimonianza pragmatica mi viene da un mio ex-compagno di classe delle medie, di nome Pippo. In terza media aveva la casa tappezzata di manifesti di Bertinotti, parlava di uguaglianza sociale e di festa dell'unità. Un anno dopo, nella sua nuova scuola, si era fatto degli amici, che però, avevano altri pensieri politici. Nessun problema. Si rasò la testa, cambiò i suoi vestiti, e divenne un forzanovico perfetto.
Pensate sia un caso estremo? Non credo.
Pensateci bene, la prossima volta, quando sfilerete dietro ad un capopopolo, che sia un Casarini, un Fini o un Ruini. Chiedetevi se amate quella bandiera che sventolate perché credete che i gay debbano adottare, in Silvio Berlusconi, in Valerio Callegaro, oppure perché quella bandiera vi fa sentire meno soli, meno insulsi in una massa monodirezionale?
Riflettete gente... riflettete....
anzi... riflettette suona meglio.
giovedì, settembre 01, 2005
What's new?
Per tutti gli appassionati di musica digitale, segnalo l'uscita in edicola del numero di Ottobre di Digital Music, in cui c'è anche il mio primo articolo in qualità di collaboratore con la suddetta rivista: di facile lettura, il mensile è adatto a un pubblico ai primi approcci con il mondo della musica fatta a computer, diventando un porto sicuro per chi volesse cimentarsi da zero in questo campo, ma nel contempo con notizie e "what's hot" che non mancheranno di interessare gli utenti più smaliziati.
Buona lettura