martedì, giugno 28, 2005

It's a kind of magic

E' fatta, signori.

Dopo tre lunghi anni, passati a costruire mattoncino su mattoncino, battuta su battuta e nota su nota un'ora e mezza di programma, ieri e oggi è emerso, prima lontano e nascosto, poi sempre più vicino e splendente, il risultato lungamente atteso.

[3]Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. [4]Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre [5]e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

Il caldo che martoriava le carni ed ottenebrava i pensieri non ha bloccato le dita, che agili correvano sui tasti senza requie, con precisione di articolazione e rabbia incanalata nei solidi nervi: fuori uno, due, tre, ora la sonata, Bach e poi hai finito: non mollare adesso, bevi un po' d'acqua, non deconcentrarti, la stella inizia a brillare.

La tensione è alta, i tasti iniziano a sudare, Prokofiev cade, non c'è verso di salvarlo, c'è solo da resistere fino alla fine, recupereremo con qualcos'altro; stacco un tempo folle nel preludio, lo reggo till the end con una punta di orgoglio che mi accenna un sorriso, la fuga passa tranquilla e poi lei, la sonata che tante ore mi ha rubato: ogni tempo è un rintocco di campana che batte il rito di passaggio, iniziazione all'elite degli studi, cerimonia di ingresso nell'ultimo stadio; quell'arpeggio maledetto dell'ultima pagina, no, non mi freghi bello, vinco io stavolta, mi giro verso la commissione mentre lo scandisco, è lui, perfetto, mi prendo la mia rivincita dopo tanti pugni di rabbia alla tastiera.

E' finita, per oggi. Puoi curarti le ferite ora.


[6]Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». [7]Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. [8]Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

Alle 9. L'aula si spalanca di fronte a me, il piano chiuso e la luce spenta mi guardano con fastidio, turbo la loro armonica quiete; apro la busta con la prova delle 3 ore, 10800 secondi per imparare alla perfezione due facciate. Guardo i pentagrammi sui due fogli e mi trovo a ridere senza accorgermene.

Davvero è questa, la prova? E' una farsa? Un messaggio alla Sara che è due aule dopo la mia, hey, hai visto la prova? Sì, in bocca al lupo.
Mi metto a girare per la stanza pensando al caldo che mi fa compagnia: dopo poco, rassegnato, mi siedo, e comincio a leggere svogliatamente quelle poche centinaia di note sui fogli.

26 minuti dopo mi alzo un po' più stanco, ipod e via sulla sedia, testa sul tavolo e un paio d'ore di nutrimento per il cervello. Entra la prof, è ora, mi dice.

Svogliato, prendo i due fogli, che presentano appena due segni accennati, e vado in aula. Al termine, la prof mi fa i complimenti per l'ottima interpretazione.

- Prof, Mendelssohn a Composizione ce lo fanno fare a prima vista e contemporaneamente trasportato di 1 tono...in 3 ore vi portavo tutto il libro, se dicevate...


Alla fine, una pacca sulla spalla:

- Benvenuto al IX anno, Callegaro.

sabato, giugno 25, 2005

Travolto da un insolito destino della tremenda afa di giugno

Dopo la bruttissima figura marrognola con la Chemotti ( un 24 che ho rifiutato dato lo studio quasi nullo di appunti ed un'altra vacanzina all'hospital ) ed un risollevamento morale in storia, torno nel blog per commentare le ultime situazioni.

1 - Caldo. Signore pietà delle nostre anime. Dopo i lavoracci a casa, ed un ospedale dove, con ribrezzo delle infermiere, giacevo come l'obesus etruscus in mutande sul letto grondante di sudore ed appiccicaticcio alle lenzula, a casa avevano riattaccato il clima. Mi stavo rigodendo ECW one night stand registrato, quando... CROOOOC. Il climatizzatore ha cominciato a pisciare acqua. Praticamente soggiorno allagato. Saranno stati tre litri. Il tecnico arriverà lunedi. Ma che ho fatto di male?

2 - Caldissimo. Alla registrazione di Inglese qualcuno giura di avere visto un coccodrillo emergere dal vicino piovego ed ingoiare per poi rinabissarsi due matricole di farmacia ed una gazzella.

3 - Caldo. Per fortuna al Liviano avevano i climatizzatori. L'aula A era praticamente una cella frigorifera. Tra i vari esaminandi di storia pendevano quarti di manzo e macellai vestiti di bianco che facevano i controlli di qualità e marchiavano i pezzettoni di carne.

4 - Referendum. La vita ha vinto. Ruini ha vinto. Io ho vinto. Drock, ti offro da bere in mensa.

5 - Laicità dello stato. Ratzinger con gli occhiali da sole. Folla in delirio. Leaders referendari gli baciano le mani e gli si inginocchiano. Torna scortato. Diretta su Rai Uno. Non solo il Papa ci ha mostrato che la laicità non significa ignorare la chiesa come un'entità astratta lontana, ma come una leader della società civile, ma anche ci siamo persi una puntata della signora in giallo? Che vogliamo di più dalla vita noi catto-cool? Un altro concerto di Bob Dylan gratis. Grazie.

Sulla "presunta" laicità dello stato...

Premessa per l'amico Kieriko: Attenzione, prima di leggere quanto segue ti conviene bere un bicchiere d'acqua, rilassarti sulla sedia, fare un bel resipro profondo e poi via... tutto d'un fiato fino all'ultima riga...

Sono trascorsi circa 15 giorni dalla data del famoso e combattuto referendum, che ha visto trionfare il card. Ruini e l'ampio schieramento dei "laici" astensionisti.
Ieri 24 giugno 2005, papa Benedetto XVI si è recato in Quirinale, ovviamente son fioccate le solite banali, scontate, dichiarazioni da parte dei vertici delle istituzioni sulla laicità dello stato...

Il capo dello Stato: "Sono orgoglioso della laicità delle istituzioni"

Il Papa ritiene "legittima una sana laicità dello Stato", tuttavia rivendica alla Chiesa il diritto-dovere di esortare il popolo italiano a restare fedele alle proprie radici cristiane, che ispirano i valori etici e la cultura nei quali si riconosce il Paese e che sarebbe "gravemente dannoso" cancellare. "

Francamente la cosa mi lascia perplesso, purtroppo nel nostro paese la mancanza di rispetto nei confronti dei veri "laici"e nei confronti di chi professa un'altra religione è altissima, basti pensare allo spazio televisivo che la RAI (televisione pubblica) dedica alla "propaganda" del cattolicesimo, ci propongono i continuazione servizi televisivi, interviste, approfondimenti, dedicate a figure più o meno importanti della chiesa cattolica, mentre quanto spazio viene dedicato alle minoranze e soprattutto che taglio viene dato alle notizie riguardanti esponenti/fedeli di altri culti?
Pensiamo agli ebrei, i media non parlano mai di loro, se non in occasione della giornata della memoria, o quando si verifica un nuovo attentato in Israele.
Invece ai mussulmani viene riservato uno spazio maggiore, infatti mi capita spesso di assistere a servizi nei quali compaiono queste parole, Himam, presunto terrorista, mussulmano, clandestino, kamikaze, questo "fare di tutta l'erba un fascio" da parte dei media è abberrante, ma certamente in linea con la politica dell'attuale governo...
Ricordate l'ultima volta che avete sentito parlare di buddisti in tv, probabilmente si deve risalire ai mondiali di calcio USA 94 e a alla figura di Roberto Baggio...
E i testimoni di Geova???
E tutti gli altri???

Vogliamo poi parlare dei continui spot sulla donazione dell'otto per mille alla chiesa cattolica?

O forse, è il caso di dedicarsi all'analisi dei numerosi opinionisti cattolici sempre presenti nei migliori salotti televisivi, sto parlando di Don Mazzi, don Benzi, don Baget Bozzo, don Rigoldi, don Gelmini, don Gallo, don Ciotti, oltre all'immancabile ospite di lusso: il cardinale Ersilio Tonini...

Infine mi volete spiegare perchè in uno stato che si dice "laico", ogni domenica nel palinsesto mattutino della tv "pubblica" dev'essere presente la diretta della Santa Messa???!!!

Permettetemi di dire che a questa favola dello stato laico... IO NON CI CREDO!!!




Concludo questo mio polemico sfogo citando una delle poche autorità cattoliche che ancora, reputo degne di stima, il cardinale domenicano Yves Congar:
«E’ per me palese che Roma non ha mai cercato né cerca che una cosa sola: l’affermazione della sua autorità. Il resto non le interessa, se non come luogo di esercizio di questa autorità. Salvo un certo numero di casi, rappresentato da uomini di santità e di iniziativa, tutta la storia di Roma è rivendicazione e affermazione della sua autorità, e distruzione di tutto quello che non si conforma alla sottomissione».

Saluti dal Dejan cristiano cattolico, non praticante...
Soundtrack: REM - Losing My Religion

venerdì, giugno 24, 2005

E' esploso il caldo!

12 morti e 46 feriti.




Soundtrack: Sadness

lunedì, giugno 20, 2005

...sti cinesi...

...terzafila... lancia un appello per aiutare Gemma, studentessa del terzo anno (tra "terzi" ci si intende) a cui manca la lezione n° 9: "Processi di nazionalizzazione nel II Ottocento: l'allargamento della cittadinanza politica e le nuove forme della politica (la forma partito e i primi partiti di massa)".

Per vederla fiorire di Gioia (che è una sua amica), preghiamo quanti avessero la possibilità di passare i suddetti appunti di mandarmi una mail al più presto (entro mercoledì max).



domenica, giugno 19, 2005

Waiting for Godot

...e a poche ore dall'esame di Videoscrittura, vi propongo questa incisione per rilassarvi.

In bocca all'Upo.

martedì, giugno 14, 2005

Ahi ahi...

Giulio ha contato i partecipanti effettivi del preappello di sociolinguistica di oggi: 20

Speriamo in bene, và.

lunedì, giugno 13, 2005

How Guri

...terza fila... porge i suoi migliori auguri a quanti dovranno sostenere domani l'esimio esame di Sociolinguistica.

Che il cielo ce la mandi buona (e avvenente).

sabato, giugno 11, 2005

Ebay... ovvero mettiamo all'asta il buonsenso!!!

Ben ritrovati naviganti, sicuramente tutti voi conoscete il famoso sito d'aste on-line Ebay, ebbene in quest'ultimo periodo fioccano, un pò ovunque sul web, numerose segnalazioni di bizzarre aste on-line, bandite da altrettanti bizzarri personaggi...
La cosa interessante di questo fenomeno è rappresentata dal fatto che solitamente queste "aste pazze" per "pazzi", grazie al passaparola informatico, diventano dei veri e propri "casi mediatici" in rete, con migliaia di persone che nell'arco di poche ore, si riversano a visitare queste inserzioni.
Ammetterete, che il fenomeno, dal punto di vista della comunicazione ha un certo fascino...
Per questo ho deciso di fornirvi un elenco di link alle aste più strane attualmente in corso e non su ebay (sperando che i moderatori non le rimuovano proprio ora),
fatevi quattro risate...


Inizierei questa carrellata dalle aste tedesche dedicate agli alimenti "cotti" sui quali appare il volto di papa Ratzinger

Sempre per restare in tema
Rimanendo in Germania abbiamo anche
Inghilterra
Passiamo adesso al nostro paese dove i matti non mancano di certo

E gli americani di certo non stanno a guardare
Se anche voi vi state chiedendo "Ma che fine ha fatto lo scalpo di Valerio (vedi foto qui sotto)" vi suggerisco di tenere d'occhio e-bay per i prossimi giorni...
In attesa che qualcuno si venda l'anima on-line,

Ciao Beppe

P.S. Avete notato che "terza fila" aderisce all'iniziativa lanciata da Beppe Grillo "Parlamento Pulito" (vedi piccolo banner a sinistra) che ne pensate???
Avete inviato anche voi la letterina elettronica a Babbo Barroso???

Soundtrack: Giuliano Palma & The BlueBeaters - The Wonderful Live -

venerdì, giugno 10, 2005

!




Hey...

martedì, giugno 07, 2005

Grazie a tutti.

No, Kieriko, non sto scrivendo riguardo il referendum.

Avvicinandosi gli esami, concluse le lezioni oggi stavo facendo un paio di conti sull'anno appena passato...
Volevo scrivere per ringraziarvi tutti, vi ringrazio per aver fatto volare questo primo anno di università, vi ringrazio per avermi rotto le palle (a volte ci vuole pure quello), vi ringrazio per avermi insegnato qualcosa e per essermi stati a sentire quando scleravo.
Vorrei ringraziare Emanuele, primo amico che ho trovato qui a Padova (ci vorrebbe un post su quel primo giorno, vero?!); ringrazierei Valerio, non so ben per cosa, ma visto che siamo in odore di par condicio... poi ringrazierei Beppe e Drock, ormai inscindibili nella mia percezione, perchè tra una stronzata (ooops, si può dire stronzata?Cazzo, l'ho detto ancora...) e l'altra mi hanno fatto capire molte cose della vita; ringrazierei il Kieriko perchè ...mah... non so se lo voglio ringraziare ... ma sì, lo ringrazio perchè a volte in un gruppo ci vuole qualcuno come lui..
E poi ringrazio tutte le persone che hanno contribuito a questo blog, grazie per avermi fatto divertire (..alla latina), ed in questo momento sto pensando ai vari Xalira, Vincent, e ancora più vari anonimi (nonni e non)...

In bocca all'upo, gente, ci becchiamo l'anno prossimo!
(...o per uno di quei gruppi studio al mare, giusto??!)

Lights...Camera...Action!

...terza fila... è lieta di comunicarvi la messa online (che non è una celebrazione liturgica via internet) in esclusiva delle diapositive di Sociolinguistica, più precisamente quelle relative agli SMS ed alla Chat (che per un brutto scherzo del proiettore non abbiamo potuto utilizzare...): le trovate lavate, pettinate e zippate qui.

Tra le altre cose, segnalo il sito www.obiettivocomunicazione.it, che ci ha messo nei suoi link e perciò merita di essere visitato con attenzione.




Soundtrack: Jerome Kern - All the things you are

sabato, giugno 04, 2005

L'evento

Lunedì 6 giugno, in occasione della lezione di Letteratura Italiana, sarà presente eccezionalmente in Terza Fila il grande Alberto De Bortoli (www.albertodebortoli.it), noto bassista pordenonese detto "o' sciupafemmene", impegnato attualmente nell'incisione del disco e nel tour estivo del cantante Marco Anzovino; è per noi un grande onore avere in Terza Fila un musicista di tale levatura, che a fine lezione si fermerà a rilasciare gli autografi per i suoi fans e a raccogliere i numeri di telefono delle sue fans.

Pubblicità

Ho scritto troppo sul referendum.
Chiedo venia. Ma la penso così.
Sono contento per ciò che ha fatto Cicciobello. Bello Bello Bello.
Stasera mi trovate a cusinare salsicce alla sagra di Roncaglia. Mi raccomando.
Tutti a Roncaglia! Magnare e vin bon!
Ricchi premi e belle gnocche!
Suonerà un gruppo che non conosce nessuno, sicuramente un gruppo che eseguirà solo balli ballabili e qualche cover. Mi raccomando. Non podì mancare!

Socci dixit

- di ANTONIO SOCCI -
Nel giugno del 2003, i Ds, il partito di Fassino, D'Alema, della Melandrie di Turci, emanò questa decisa direttiva in vista del referendumsull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: "Noi diamo una indicazionedi astensione attiva, consapevole, forte. Non è un modo ipocrita dinascondere differenze di posizione interne, non è alchimia politica dibassa lega, non è un modo per non scegliere, per neutralità oequidistanza, o per confondere le idee. E' un preciso modo di scegliere edi indicare una posizione. E' proprio per questo che nei referendumabrogativi di leggi vigenti è richiesto il superamento del quorum. Perevitare che si decida sulla base della prevalenza di indicazioni di votodi una minoranza della popolazione. Per consentire di esprimere unaprecisa scelta, una volta non condiviso il referendum... L'astensioneattiva è una espressione di voto, che evita il pronunciamento qualora siconsideri inadeguato o sbagliato sia il voto positivo che quellonegativo". Lo stesso segretario Fassino andava ripetendo: "Se un referendum èsbagliato non possiamo che augurarci il suo insuccesso e far mancare ilquorum". Dunque mi chiedo: perché oggi la stessa identica indicazione datadai movimenti cattolici e da vari laici, con l'approvazione dei vescovi,riguardo ai referendum sulla legge 40, è stata attaccata dai Ds, il 25febbraio scorso, come "equivoca"? Perché è stata fulminata come cinica,perché tutto il vasto schieramento di giornali e potentati (che non ebberonulla da ridire su quella scelta dei Ds) oggi tuonano che è immorale chequanti sono per la vita scelgano l'astensione attiva?Perché il costituzionalista diessino Augusto Barbera continua a ripetereche "non è lecito", quando era lecito ai Ds?La risposta è semplice: in questa Repubblica tutti i cittadini sonouguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Ciò che è consentito alPartito Unico del "politically correct", che ha il monopolio quasi totaledella stampa, è proibito agli altri (specialmente se cattolici). Anche Pannella - come ha ricordato ieri il Giornale - nel 1985 invitò a"disertare le urne" contro "un referendum ricattatorio, donrodrighesco esfascista". Ma se oggi sono i cattolici a disertare le urne egli tuona:"Scelta miseranda, vilmente simoniaca". Renato Farina ha ricordato anche l'"andate al mare" di Craxi per ilreferendum di Segni, segnalando che oggi Giuliano Amato, che fu il bracciodestro di Bettino, parla di astensionismo come "delitto" contro lademocrazia. Come se nella Costituzione fosse scritto che l'astensione èlecita solo quando è proposta dai Ds e dai radicali, ma è proibita a chidifende la vita. Così non siamo più patria del diritto, ma del rovescio. Non entro nel merito dei prossimi referendum (che secondo me sonospaventosi), ma della democrazia, del pluralismo dell'informazione, dellalibertà di parola e di opinione. Perché oltre alla criminalizzazione dell'astensionismo (altrui), oltrealla plumbea uniformità della stampa, che va dal Sole 24 Ore al Manifestofino alla tv, c'è pure l'idea che "gli altri", cioè quelli che difendonola legge 40, non abbiano diritto di parlare. Dacia Maraini sul Corriere della Sera è arrivata a scrivere: "Opporsi ache questa legge sia modificata credo sia il massimo della prepotenza".Di conseguenza si pretende di imbavagliare, con diversi pretesti, chi sioppone. Parla il cardinale Ruini e subito viene sepolto sotto una catervadi proteste. Eugenio Scalfari non si limita a denunciare il suo intervento come una"palese e macroscopica invasione di campo" (chissà perché Scalfari puòdire la sua e Camillo Ruini no). Il fondatore di Repubblica va oltre: "Sequesta interferenza fosse sollevata dinanzi a un giudice e da questirimessa al giudizio della Corte Costituzionale, penso che si farebbe cosabuona e giusta"Scalfari arriva perfino a confessare la sua nostalgia per il Concordatodel 1929, laddove Mussolini aveva "formulato il divieto a ogni sacerdote eorganizzazione religiosa di occuparsi di politica".A Scalfari non viene il dubbio che impedire ai cittadini di occuparsi dipolitica sia appunto il connotato delle dittature. Oltretutto Repubblicaha sempre puntato il dito sulla Chiesa e sui papi perché, a suo dire, nonprotestarono abbastanza contro il fascismo e il nazismo: dunque da un latosi applaude il fascismo che mise il bavaglio alla Chiesa, dall'altro sirimprovera alla Chiesa di non aver protestato abbastanza - per esempio -per le leggi razziali del 1938. Non è surreale? Del resto a costoro la Chiesa va benissimo quando - poniamo - protestacontro la guerra. In quel caso sì, può dire la sua su cose politiche, anzideve farlo. Se invece difende la vita umana applaudendo la legge 40,allorano. Va imbavagliata. Ma non solo la Chiesa. Pure Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini. I fulmini del Partito Unicosono piovuti anche su di loro: non possono parlare, si è detto, perchépresiedono le Camere. E che c'entra? Oscar Luigi Scalfaro, dal Quirinale, pontificava su tutto con gli applausidella Sinistra. Carlo Azeglio Ciampi è intervenuto, nei giorni scorsi, addirittura sulreferendum francese, per invitare gli elettori d'oltralpe a votare "sì" enessuno ha avuto da ridire, nessuno ha gridato all'interferenza. Ma Pera eCasini, no. Debbono tacere. Risulta che entrambi - come pure Camillo Ruini - siano cittadini italiani,risulta perfino che godano dei diritti politici e che ricevano a casa icertificati elettorali: ma su un tema di questo genere - su cui siesprimono legioni di comici e ballerine - loro non avrebbero diritto diparola perché stanno con Ruini. E non basta. L'ultima trovata deireferendari è quella di Marco Cappato contro i preti delle parrocchieitaliane: "Cercansi cattolici laici per passare alle denunce".
In sostanza si fa fantasiosamente appello a una legge che prevederebbefino a tre anni di carcere per imbavagliare i sacerdoti cattolici cheparlano del referendum (o per intimidirli pesantemente). L'idea - chedocumenta benissimo lo squisito liberalismo e tolleranza dei radicali - èstata considerata dai giuristi assurda. O - come ha detto il ministroGiovanardi - "una boiata pazzesca".Ma è stata rilanciata entusiasticamente dal quotidiano della Fiat, oggiaccanitamente anticattolico come Bertinotti. La Stampa, invece di interrogarsi sul fallimento dell'industria dell'auto,da due giorni amplifica la campagna di Cappato che prospetta la galera peri preti e per chi può rientrare nella generica categoria di "pubblicoufficiale". Ieri il quotidiano torinese ha intervistato il ministroGiovanardi ponendogli questa domanda: "Lo sa che a forza di andare intelevisione a far propaganda per l'astensione al referendum rischia fino atre anni di galera?»" Poi l'intervistatore ha ribadito che per "la legge",a suo dire, "i politici che incoraggiano gli elettori all'astensione sonopunibili con la reclusione fino a tre anni" (e naturalmente nessunosollevò il problema per gli astensionisti degli altri referendum).
Ovviamente questa storia è del tutto infondata, ma rivela l'istintoprofondo dei referendari che hanno dalla loro la quasi totalità dellastampa: imbavagliare chi ha un pensiero difforme e prospettare addiritturala galera per intimidire chi invita liberamente all'astensione. È unatrovata molto sbrigativa, ma anche coerente con il contenuto deireferendum: perché mai devono riconoscere i diritti degli altri, quandopossono spazzarli via imponendo le loro pretese?

venerdì, giugno 03, 2005

Paura per il referendum

Ho paura che la gente vada a votare solamente mossa da ( giusto ) anti-berlusconismo, come se la vita degli esseri umani possa essere usata per vendicarsi di un presidente del consiglio dannoso ed antipatico.

Ho paura che la gente, riempita di slogan che vengono facilmente spazzati via dopo cinque minuti di letture, vada a votare per "la salute della donna", "la cura delle malattie", "la nascita dei bambini" ed in realtà faccia

del male alla donna, non porti giovamento a nessun malato e faccia guadagnare qualche soldone in più agli Antinori e compagnia bella.

Ho paura che la gente, spaesata, isolata, che vive solo di piaceri effimeri e nulla più, voti per allinearsi contro quelli che, religiosi o no, questi valori li abbiano trovati.

Ma oltre a tutte queste paure, dopo il caso del 2001, con l'elezione di Berlusconi, ed adesso, mi rendo conto di una verità che nessuno, e ripeto nessuno, può cancellarmi dalla testa.

LA DEMOCRAZIA NON ESISTE.

Votiamo chi ci sta simpatico o ci da fiducia, non chi sappiamo farà meglio.

Scegliamo non ciò che vogliamo, ma ciò che gli altri vogliono che noi scegliamo.

Ci vestiamo nel modo più consono secondo la moda, non secondo noi stessi.

Sognamo ciò che ci dicono di sognare, viviamo come ci dicono di vivere,

voteremo, e lo so già, perché ci dicono che è figo, è libertario, è anti-clericale, lo fanno le soubrette e quelli più fighi e simpatici.

La menzogna è utilissima, soprattutto perché la memoria è brevissima: quanti anni sono passati dal 2003? Due. Nel 2003, l'astensione era legittima, ottima, spettacolare, fighissima, per sinistra ( ed io sono, purtroppo in

questo caso, DS ) e radicali. Oggi, 2005, è illegale, anti-costituzionale, come per Capezzone che ha denunciato Ruini, salvo poi ritirare la denuncia che non aveva alcuna base ( poiché si tratta di referendum e non elezione ).

E mi fa male che questo funzioni anche tra le persone. Mi urlano contro, dicono che è orribile, brutto, distruttivo. Ebbene. Allora sono orribile, brutto, distruttivo anch'io. Queste sono le regole. Io le uso a mio vantaggio.

Non si tratta di opinioni. Non si tratta di formare una provincia autonoma, cambiare sistema di voto, limitare lo stipendio ai parlamentari od altre cose insite nei poteri umani. Qui si tratta di stabilire se un bambino in pancia

è vita. La vita, in quanto tale, va difesa con le unghie e con i denti. Non possiamo osare toccare la vita: il bambino in pancia, il carcerato nel braccio della morte, l'anziano terminale che i parenti hanno fretta di seppellire.

Tutti sono vita. E questa non sono disposta a giocarmela in un salottino bianco con Vespa, la Stefania Craxi e la Sabrina Ferilli.



Difendiamo la vita.

Contro i giochetti, le bugie ed i dietrofrontismi.

Non votiamo.



P.S.

Chi sia già allineato con il sì, si faccia un piacere ed un esame di coscienza. Gli chiedo solo di fare un salto sul sito
http://www.comitatoscienzaevita.it , leggere il materiale informativo e poi decidere con la sua testa.

Grazie.

mercoledì, giugno 01, 2005

Festa della Repubblica

Da molti sondaggi consultabili da qualsiasi motore di ricerca, emerge un dato di fatto. Gli italiani non sono per nulla patriottici.
Senza fare troppi ragionamenti, troviamo la colpa dell'assoluta mancanza di, non dico nazionalismo, ma amor di patria. Questa colpa,
cari amici, risponde al nome di fascismo. Il fascismo ha ucciso l'idea di patria fagocitandola, e quando abbiamo troncato questa
pianta malata dall'albero Italia, anche la stessa patria è caduta per terra, assieme a quel ramo potato.
Nè la DC, nè il PSI, nè il PCI ( internazionalista da sempre, al contrario delle nazionalistissime Jugoslavia, Cina, Russia ) hanno
provato a parlare di "Patria", ma solo di "Popolo". Il popolo vive nella patria. Il popolo ha i diritti, la patria dà i doveri.
Tutti hanno quindi, per la stessa origine italiana, accettato ( giustamente ) il "popolo", ma ricacciato la "patria". Ed i pochi
che la tiravano in ballo ( gli ex-fascisti e repubblichini ) lo facevano non in omaggio della patria in sè ma dell'orrore che avevano
confuso, in buona o mala fede, per "patria". Al quasi tramonto della seconda repubblica, dove per i partiti non i sono più valori
ma comodità, tendenze e faccione da sbattere sui manifesti, trainati tutti da un genio ( demoniaco ) dei media, e da tanti altri tizi
che invece di fungergli da alternativa lo scopiazzano, l'idea di patria rimane in mano ad un vecchietto con potere decisionale
pari a zero, che anzi fra un po' avrà ancora meno potere dopo le riforme. Ma ecco, magicamente, in qualcuno, pian piano risorge.
E scopriamo che la patria non è l'imperialismo alla De Pretis o la campagna d'africa di Mussolini. La Patria è Verdi, Jovanotti,
Benigni, Dante, Manzoni, Michelangelo... La Patria è la Marmolada, il Parco Nazionale d'Abruzzo, il Colosseo, il Prato della Valle,
le miglialia di Chiese e di opere d'arte... La Patria è l'odore ed il clima di cui ti reinnamori ogni volta che torni dall'estero,
le cose che mangi, gli amici che frequenti, l'accendere la TV e sentir parlare italiano, per quante stupidaggini possano veicolare
con la lingua che fu di Salviati e Foscolo... Ma ancor più bello... La Patria ero io due settimane fa, quando, ricoverato in ospedale,
giunse un'americana con la madre anziana infartuata, ed io parlavo italiano, davo una bella impressione di questa nostra Italia e le
tenevo compagnia mentre visitavano, in terra straniera, l'anziana madre. La Patria siamo noi quando, in un paese straniero, facciamo
i fighi, e quando parliamo, e quando ci presentiamo. Perché noi siamo la Patria, noi siamo l'Italia, figli di uno stesso popolo, pronto
ad accogliere gli altri popoli per quella comunità di stati fratelli che Mazzini, un italiano, sognava...

Viva l'Italia!

Il mito non muore mai

Mi trovavo oggi, casualmente, al dipartimento di Sociologia (dovevo sostenere l'esame con Sua Assistenza Romania I, detto "Il Grande"); l'aria era afosa, il caldo mi penetrava con violenza nei polmoni togliendomi quel minimo di concentrazione necessaria per affrontare l'esame.

Sono seduto sulla sedia appena fuori dallo studio dove si sarebbe consumato l'esame, sono perduto tra elementi costituenti lo stato moderno e processi di socializzazione, quando avverto un'aura misteriosa che mi coinvolge: alzo gli occhi dal libro e nel corridoio vedo lui.

LUI!!

Claudio Punto Riva!!!!!!



Preso da un irrefrenabile impeto di ammirazione, mi sono inchinato alla magnificenza di tale grandezza, e non ho potuto fare a meno di improvvisare un corto madrigale che ora vi trascrivo:


O Grande Claudio,
tu che di Stella sei il braccio destro,
rinnova la società
e le sue contraddizioni

e dona nobis trentam cum laude
liberaci dalle verità selezionate
e con il mitologico Wolf d'Oro
sconfiggi l'ignoranza che ci attanaglia!



I festeggiamenti sono proseguiti per ore, con trasporto a spalla sul trono di Claudio, comizio davanti al municipio e conferimento dei poteri di Presidente del Corso di Laurea (in seguito ad un duello con Cortellazzo con spade medioevali).


Claudio Punto Riva: come sempre, una grande emozione.