sabato, dicembre 31, 2005

Vita 2005

Si comincia sempre piano. Non sembra poi così difficile, alla fine. Forza del pensiero, pensiero perduto di notte, stregato od offuscato, fino ad un "quando". Ma questa sera no. Questa notte voglio rimuovere dalla mia mente quella sottile linea dorata del limite. Voglio danzare sull'orlo di una stella ad occhi chiusi. Voglio sentire i nervi urlare tra la fibra, e la gola bruciante dall'arsura. L'illusione che intuisco da un cielo lontano deve essere una supernova in caduta verso l'infinito. Voglio che le mie ali di farfalla mi conducano nella notte abbagliante. Voglio fermare tra le mani un attimo, cristallizzare per sempre la mia giovinezza, monito secolare per le generazioni. Voglio che i miei vent'anni splendano nella luce al futuro e alla memoria, voglio morire sulla nota fino all'ultima goccia di vita. Voglio amare il presente, il qui e l'ora.

Ma voglio credere che quest'anno sarà un anno migliore. Voglio spegnere il telefono, levarmi in piedi e parlare. Voglio che la fiera si domi, voglio che la vita sia di un verde intenso come questo abete di cent'anni. Voglio credere che noi saremo migliori, prima che loro siano migliori. Voglio che finisca il freddo dentro di noi. Voglio che ci sentiamo slegati dal dovere di ripetere gli errori dei nostri padri. Voglio credere di poter ancora pensare a te, amore mio. Voglio che ognuno si svegli sognando ancora. Ma per prima cosa, voglio augurare a tutti voi, alle vostra famiglie ed ai vostri cari, il miglior 2006.


Buon anno, amici miei.

mercoledì, dicembre 28, 2005

L'importanza di chiamarsi Di Canio

Esaminiamo bene la situazione.
Un giocatore di una squadra di calcio, dopo tre settimane di saluto romano, segno di disprezzo per la repubblica fondata sul sangue di vent'anni di fascismo e di lotta della resistenza, dopo aver ricevuto qualche parolina, si è beccato una giornata di squalifica.Un giocatore di hockey, che per la prima volta, in una partita, offende in quanto "negro" un giocatore di colore, viene immediatamente radiato a vita dalla nazionale ( di cui era pilastro ).
Sono rimasto interdetto. Intendiamoci. Sono contro il razzismo e so che l'unica mossa per estirparlo è picchiarlo duramente all'origine. Però... Mi sembra un po' troppo. Cose di questo genere avvengono sempre nel calcio ( vedi caso Zoro ) e vengono fatte sempre passare tranquillamente. E' ovvio quindi che il calcio è un privilegiato, o meglio, i suoi giocatori, in quanto semi-dei idolatrati dalle masse, possono essere considerati immuni ad ogni umana etica e comportamento. Un corridore di atletica, Andrea Longo, proveniente da Piove di Sacco, trovato positivo all'anti-doping dopoun'errata somministrazione i vitamine è stato punito con due anni di squalifica, saltando un'olimpiade nella quale avrebbe potuto dare una medaglia al nostro paese. Nel calcio, invece, giocatori ( e mi riferisco anche alla mia beneamata Juventus ) pompati come cavalli sono tornati dopo poche settimane sotto i riflettori degli stadi. E poi non lamentiamoci dei Signorini vari, che muoiono di malattie disastrose a poco più di quarant'anni. Non lamentiamoci se, considerando il calcio uno sport di serie A, e gli altri sport di serie B, immettiamo i nostri figli ad una cultura dell'illegalità e della cattiveria sportiva, che avviene già fra i bambini nelle società parrocchiali, dove genitori frustrati giocano a fare i Moggi e i Moratti, vendendo e comprando ragazzini di undici anni con il benestare delle famiglie che già si immaginano di campare con i mega-stipendi dei figli, futuri giocatori dell'Inter o del Milan. Non può essere che in un TG sportivo si parli per mezz'ora del solito calcio fatto di interviste e intervistine e solo cinque minuti per riportare la notizia che un nostro connazionale, Giorgio Rocca, sta per diventare il più grande sciatore di sempre. Combattiamo il razzismo, va bene. Ma non facciamolo solo negli sport minori. Proviamo a bastonare anche un Di Canio, una tifoseria, un presidente di società, se sgarrano. Pari regole per pari sport.

domenica, dicembre 25, 2005

SdC Awards 2005

Per la festività del Santo Natale, la Terza Fila augura a tutti di passare una buona giornata.

In questa occasione il Kieriko, al colmo del godimento, improvvisa una danza tribale per festeggiare; i fedeli presenti alla S. Messa però non apprezzano e lo fanno scivolare fuori dalla cattedrale, là dove è pianto e stridore di denti. Il caro Giulio, tra un piano di studio ed un adempimento dei doveri coniugali, trova il tempo per fare gli auguri poco prima di entrare nella nuova cornice di significato che prende il nome di "simia".

Dalla destra della terza fila, gli Scismatici (Beppe e Drockato) apparentemente non festeggiano, perchè "contrari", ma non visti stappano un bicchiere di spumante coperto con la stagnola, per brindare con le tipe sottostanti.

Ema, da bravo grande assente, provvede ad inviare gli auguri via SMS, "Tanti" e "Buoni" come specificato. Riccardo, da novizio terzafilaro festeggia suggerendo gli auguri a tutti, mentre El Socio, librandosi leggero nell'aria, fa gli auguri "dieze" volte, e, nella fretta, tenta di scrivere snowboard invece di snow ball per imitare il suo idolo, Babbo Nachele.


Ma passiamo all'assegnazione degli Award 2005:



- Professore dell'anno: Totò La Mendola (per acclamazione plebiscitaria)

- Assistente dell'anno: claudio.riva (...ma lei come si chiama?)

- Miglior intervento costruttivo durante una lezione universitaria: Ignoto, "Cosa significa per lei il calcio?" rivolta a Romolo Bugaro

- Premio per il miglior intervento non costruttivo durante una lezione universitaria: Babbo Nachele, "mi, nella fretta, go scritto snowboard invece de snow ball"

- Premio "Ingegnere onorario": Mauro, per i continui interventi straordinari e non pagati sull'impianto

- Premio "Ristorazione d'eccellenza": il bar di fronte a Chimica, per ovvi motivi

- Premio "cum laude": Irene Barufatto, per la media tendente al 31

- Premio Carnaghi: Nicola Negrin

- Premio Simpatia: prof. Frateschi

- Premio abbigliamento innovativo: prof. Arjuna

- Premio Terence Hill: prof. Zotti

- Premio della critica: Babbo Nachele, per gli acutissimi interventi durante le lezioni

- Premio "so figo so beo": Costantino

- Premio "yuppie anni '80": Gianluca Pollesel

- Premio "tiratea manco": ex equo, il gruppetto che veniva in terza fila per le ore di Carnaghi

- Premio "tiratea manco che no se proprio el caso": la bionda (senso comune)

- Premio "frequentante, cascasse il mondo": Vin Diesel

- Premio "fondamentalismo": el Kieriko, per le note skill di cui è, fortunatamente, esclusivo possessore.

- Premio "18 euro": R. Stella, "L'Immagine della Notizia"

- Premio "costanza, precisione e funzionalità": CXL-250, il vecchio proiettore

- Premio "meglio tardi che mai": la Facoltà, per la sostituzione del proiettore

- Premio "la mia gombagna": Babbo Nachele, per le continue citazioni al premio stesso


I premi finora assegnati sono questi, ma la nostra giuria sta alacremente lavorando per assegnare anche i rimanenti entro fine anno; se avete da proporre qualche premio, scrivete un commento!


Again, BUON NATALE!

venerdì, dicembre 23, 2005

Giulio Strikes Back!

Grazie alla perizia di Giulio e per la felicità di btx, la terza fila mette online il foglio da compilare per la presentazione del piano di studi (da effettuarsi entro la fine del semestre), permettendovi così di risparmiare l'immensa coda solitamente presente in segreteria.

E mi raccomando, Giulio ha detto che vuole almeno 10 grazie altrimenti non darà più luogo a iniziative di questo tenore ;)

giovedì, dicembre 22, 2005

Natale

Ah. Il Natale nel proprio paesello.Un po' di catechesi, spaghettatona, cantare la chiarastella, litigare mentre si costruisce l'impalcatura per il mega presepe in chiesa e poi farsi un vin brulè alle tre di notte. Cose molto belle.L'intimità e la bellezza del Natale però poi va a quel paese, girando come pazzi per il centro per comprare qualche pezzo inutile di materia col quale dimostrare affetto per le persone. Casino, mal di testa, gente che si accalca. Il centro di Padova, già claustrofobico nelle vuote giornate autunnali, diventa una cassa da morto con corpi in putrefazione negli autobus dei pensionati e nei negozietti delle ragazzine truccate come passeggiatrici. E dopo due ore di traffico, di corpi stipati, di un consumismo corri consuma compra paga, si ritorna al proprio villaggio. Si rivede la gente. Si saluta, si parla. Si canta la chiarastella fino alle undici, il vero Natale. E compativo i volti tristi intravisti nel tran tran della Padova consumistica. Un Natale vuoto che si copre di esteriorità... Ma fa la fine di un palloncino ricoperto di colla e cartapesta. Si buca e tutto implode. Okei. Un vero Natale però deve essere pieno dentro. Deve avere materia che regga, per evitare la depressione nel 25 sera. E questa materia sono gli amici, le persone, il gloriarsi della rivoluzione enorme che è dentro il Natale: un Dio che risponde al tentativo dell'uomo di farsi Dio facendosi lui stesso Uomo. E allora, Babbo Natale, ti compro questi due pezzi di materia a basso costo per non sfigurare, ma poi scappo, me ne vado. Buon Natale, dico a lui ed ai suoi schiavi tristi e schiave impellicciate, nella prigione di luci al neon che è il centro città, soli ad ammirare un pupazzetto cinese che balla jingle bells. Torno dal mio capo. Gesù Bambino.
Buone Feste, schiappe.
A tutti gli altri, Buon Natale.

domenica, dicembre 11, 2005

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E finalmente il videoclip del brano No Answer, che ha scalato le classifiche universali, è online; dopo qualche mese di "riflessione", è alfine pronto.
Inutile dire che chi non se lo scarica è un armadillo cicciotto.

Download

Se non riuscite a vederlo è perchè non avete il codec divx aggiornato, reperibile su www.divx.com

venerdì, dicembre 02, 2005

Non c'è mai una vera fine alle leggende...

Come i fuochi artificiali nell'ultima sera della sagra paesana, oggi abbiamo festeggiato in grande stile la fine dei corsi di Economia e Psicologia Sociale.


Alle 3.35 il grande Frateschi si presenta in aula A con fare sospetto. Si muove con circospezione, guarda attorno e sta sul chi vive. Adocchia uno studente della prima fila e lo chiama fuori. Impaurito, il malcapitato esce dall'aula, per tornare pochi secondi dopo con due enormi borse: è tutto chiaro, Frateschi, da bravo luminare dell'economia, ha fatto lo splendido e ha portato il necessario per i festeggiamenti di fine corso.


Applausi scroscianti si sprecano per l'economista, che, emozionato, ringrazia la folla (in realtà poche decine) di comunicatori.


Dopo una veloce ma preziosa lezione (storica la frase "Andiamo veloci, tanto poi ci risolleviamo"), Frateschi sfodera le armi sul tavolo: 2 panettoni originali milanesi (le tre corone? che marca erano?) , 4 bottiglie di vino e svariate bibite. Si inizia subito il convivio, che procede festoso tra i cin cin e le battute goliardiche.

Inutile dire che in poco più di 20 secondi i panettoni erano scomparsi, ed ancor meno ci volle per le bevande alcoliche; una furia tornadica si abbattè sulle vivande, che finirono prima di avere il tempo di fotografarle.

In questa foto si può notare uno scatto di Aldo Giovanni e Giacomo, che si sono prodigati nell'intrattenimento generale.




I festeggiamenti non sono stati ovviamente esenti da critiche: potete vedere in questa foto gli scismatici, che essendo "contrari" per principio, non hanno preso parte al banchetto, preferendo continuare a discutere di filosofia e sistemi sociali alternativi.

Tra una sentenza di Babbo Nachele e una bevuta in compagnia, la festa è trascorsa allegramente, generando rosikamenti inenarrabili tra i non frequentanti, fino al saluto e all'applauso finale a un Frateschi ormai quasi in lacrime e nostalgico, tristo per la fine del corso in cui "iniziavo a divertirmi proprio adesso".


Dopo i festeggiamenti Frateschiani, un gruppo di fedelissimi ha deciso, per la par condicio, di andare anche all'appuntamento-spritz con Carnaghi: incamminandosi piano, siamo arrivati al bar "I tre scalini", dove si è presentato un brillante psicologo sociale con il consueto cappotto blu stile omino michelin.

Tra il racconto di curiosi aneddoti e storie piccanti , il pomeriggio è trascorso alla grande con un Carnaghi modello "fratellone", immersi in discussioni sull'ultimo dell'anno, il pregiudizio stereofonico e teologie tanto stravaganti quanto a noi sconosciute.

Stanchi ma contenti, gli aficionados si sono salutati dandosi appuntamento a mercoledì prossimo, ed augurandosi reciprocamente poco studio.


E' proprio vero...la vita del frequentante...qualche volta premia ;)










La raccolta di tutte le foto scattate (anche quelle non presenti nel post) è scaricabile qui, i video invece (visualizzabili con l'ultima versione aggiornata di Windows Media Player) sono qui :)