Mauro Wolf, questa discutibile personalità.
Oggi pomeriggio ho ben pensato di proseguire lo studio del Wolf in vista dell'ormai sempre più vicino esame del 9-10 maggio con Stella: tra un brano della playlist ed una pirola (sequenza di note a velocità smodata non necessariamente con un senso, atte a dimostrare, con alto grado di superbia, l'elevatezza del proprio livello tecnico sullo strumento) con il piano, ho finito l'Agenda Setting (ora inizierò l'Agenda Otting), arrivando quindi alle soglie del terzo capitolo; devo dire che comincia a formarsi un'idea un attimo più precisa del "senso" generale del libro; a volte fa un po' ridere leggere Wolf che si lancia in previsioni per il futuro della Communication Research o descrive le linee "attuali" della stessa, avendo presente che il volume è stato scritto 20 anni fa esatti. Stella potrebbe scrivere un compendio al Wolf contenente le teorie di questo ultimo ventennio, da vendere a 18 euro.
Di tutte le teorie finora affrontate, quella che sicuramente mi piace di più è la Teoria Critica, di Horkeimer e Adorno; intellettuale, teorica, elevata, arguta, acuta, razionale, è ciò che fa per me. Che poi Adorno è quello che si dice un grande (già solo per aver scritto la Filosofia della Musica Moderna guadagna 10 punti), altro che Lazarsfeld o i Lang, siamo seri!
Beh, credo proprio sia giunto il momento di andare a riposare, un bacio a tutte.
Soundtrack: Bob James & Earl Klugh, "Cool"
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