lunedì, luglio 18, 2005

Luglio

Luglio
Ebbene, vi è un abisso tra la vacanza liceale e quella universitaria. La vacanza liceale è un abisso, un vero e proprio buco nero che ti fa ritrovare dopo tre mesi e mezzo con aspetti completamente diversi. Pettinature opposte, abbronzature, sbalzi di centimetri in altezza, la stessa voce e le stesse idee cambiano. Le vacanze universitarie invece, non esistono. Fino a fine luglio ti sbatti la testa in esami, agosto sicuramente volerà e settembre sarà la solita carneficina di esami. Eppure, questo luglio, mi lascia un forte amaro in bocca. Il giugno del mio liceo erano quindici-venti giorni di zucchero puro. La sagra, il sapere di avere tre mesi di vuoto davanti, come se per tutta la vita non si sarebbero più avute preoccupazioni. Il mio primo giugno universitario è stato una continua girandola di voti, iscrizioni ad esami, studiacchiate, riunioni di azione cattolica. E poi luglio. Una data. Due esami in un giorno. Poi il nulla. Ci si butta, si studia come ossessi, mentre il fratellino scemo gioca con la playstation. Ed ecco la data. Puf. Un lampo, e tutto finito. Non me ne sono accorto. Prima la fine della scuola era lenta, un mese, due mesi di fine. Già ad aprile si cominciava a rallentare, maggio, un piccolo sprint in qualche materia, e giugno, con le tartine, il vino, il salame a scuola ed i gavettoni. Quest'anno, invece, l'apice della fatica è stato raggiunto alla fine. Quindi... che dire? Non me ne sono proprio accorto. Non riesco ad accorgermi che è finita, sì, Kieriko!, è finita! Non ce la faccio. Quasi mi mancano le studiate, i libri da leggere, so che dovrò recuperare degli esami a settembre ma una parte di me dice di no, sono le ferie! Divertiti! Rilassati! Niente. L'adattamento non è il mio forte. Per nulla.