mercoledì, luglio 13, 2005

Fenomenologia dell'Esame Universitario

Non è mai facile fare il grande passo. Rimani giorni a rimandare, aspetti e ti dici "massì", trovi ogni scusa possibile, ma alla fine ti iscrivi alla lista. Più si avvicina il giorno, più capisci che le cose si mettono male; le ore di studio sono inversamente proporzionali al tempo che manca, e la rabbia cresce lenta ma inesorabile oltre il livello di guardia. E sì che non è il primo, altri ne hai fatti e altri ne farai, ma non è possibile abituarsi.

Il giorno prima lo passi con tutti i libri sparsi sulla scrivania ed aperti contemporaneamente, mordendo appena un argomento e passando subito avanti, colto da un'amnesia assolutamente fuori luogo, in momenti come questi. Provi a ripercorrere gli argomenti velocemente in testa, ti trovi in difficoltà: torni quindi a rileggerli sugli appunti, sugli schemi, sulle sottolineature. Ad un certo punto, crolli dalla stanchezza e vai a letto. Ma non riesci a dormire. Una nebulosa di stelle si muove piano nella tua testa, chiudendo gli occhi vedi questi puntini luminosi che danzano assieme in maniera graziosa, non riesci ad afferrarli ma ti consola sapere che sono i concetti che hai studiato che si riorganizzano un po' alla volta.

Il giorno dell'esame, ti svegli sempre almeno un'ora prima. La sveglia è all'orario giusto, ma anche un grillo che chiude le palpebre ti potrebbe svegliare, nella tensione che hai accumulato nei giorni precedenti. Ti svegli e prendi in mano il quaderno, lo guardi e lo allontani nauseato. Aspetti perdendo tempo, poi ti dirigi nel luogo deputato allo svolgimento dell'esame.

Quando devi sostenere un esame, esci dalla realtà. Il tempo scorre in maniera diversa, gli stimoli fisici non ti toccano (è raro avere seriamente fame o sete), ed il tuo cervello funziona in funziona della materia che stai per affrontare. Non esiste altro.

Quando entri nell'aula, sei solo. Sei tu, lo studente, con tutte le tue paure, i tuoi sogni, le tue convinzioni, la tua conoscenza, contro di lui, il docente, che ti osserva come fa chi non ti conosce dal di là della cattedra, spazio molto più esteso del metro di legno che vi separa. Il docente, all'esame, è un nemico: come tale, devi riuscire a sconfiggerlo. Devi trovare il modo di vincere, di rubargli il voto più alto, di convincerlo di aver studiato, che tu l'abbia fatto o no. E' una negoziazione, l'esame. A seconda di quanto entri nella sua stima dalla tua maniera di parlare, di porti, di spiegare i concetti, di rispondere puntualmente, la stima del docente cambia, in quei pochi minuti, mentre parli. Si costruisce un'immagine di te, falsa e parziale, derivante da come e cosa dici.

Come in ogni conflitto, vi è sempre un vincitore: si è vincitori non quando si prende un voto alto, bensì quando si prende un voto almeno pari a quanto si meriterebbe; se uno prende un voto inferiore, ha perso. Le cause? Aver parlato male, essersi confuso, aver studiato le cose sbagliate, o tutto assieme. Rimane il fatto però che quando vinci, non ce n'è per nessuno. E' un'affermazione della propria fatica, del proprio desiderio di cultura, un piccolo riconoscimento sociale.

Quando esci dall'aula, ti crollano addosso tutti gli stimoli sospesi precedentemente: senti il sopraggiungere della crisi ipoglicemica e della disidratazione, gli occhi tendono a chiudersi e ti senti pesante. L'unica cosa che ti fa avanzare è la soddisfazione, ed allora anche la stanchezza, la fame e la sete non hanno più nessuna importanza.

Torni a casa, e quasi ridendo prendi i libri che fino a poche ore prima erano la tua bibbia, e li metti in disparte, se non per sempre almeno per un lungo periodo. Poi ti volti e vedi fuori dalla finestra il cielo, azzurro denso: anche per questa volta, è finita.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

...che ansia...è tutto vero! sono contento di avere finito ed archiviato l'università...adesso mi rimangono solo i bei ricordi!

13/7/05 22:27  
Blogger Unknown said...

verissimo valerio...

15/7/05 11:00  
Anonymous Anonimo said...

E' finita, per fortuna. E' un trip uscire dall'esame.

15/7/05 15:33  

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