........da ciò??
"Ha per caso un oblò?!?" risponderebbe lesto Giulio.
E la verità è che, come ha detto Andrea, la Busà e Stella ci mancano già un po' a tutti.
Ma perchè Stella, citando il fatto che oltre un terzo delle lettere ricevute dalla Stampa sono scritte da persone "di rango", non ha parlato della famosa missiva del Buontempone sulla grammatica delle ferrovie italiane? Sarebbe stato un esempio calzante.
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Come sarà l'esame di inglese? Nessuno lo sa.
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La terza fila oggi ha regalato i suoi cuori alla Ragazza Dagli Occhioni Grandi.
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Renato Stella: sociologo o chiaroveggente?
Claudio Riva: chi era costui?
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La settimana scorsa, riguardo alla possibilità (vidimata per alzamano) di spezzare l'esame in due, dissi al sopracitato corpo celeste che molte mani non erano state alzate a causa del segreto dell'invisibilità, al che ei disse che non era vero, essendo necessario potere per mantenere l'invisibilità.
Ora io rispondo per le rime all'ammasso di elio e idrogeno luminoso nello spazio, affermando che noi della terza fila siamo così potenti, ma COSI' POTENTI da poter rimanere invisibili persino a quelli che il potere ce l'hanno. Ovviamente egli non potrà scoprire questo nostro grande potere, da tanto grande che è (e quindi generatore di un fortissimo segreto dell'invisibilità).
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Nella vita, l'importante è Capirci.
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J'accuse
La docentessa (si colga la citazione alla lezione odierna) di Sociolinguistica è quantomai arroccata su posizioni discutibili; in particolare oggi essa voleva una parificazione linguistica tra maschile e femminile, così da "non discriminare" attraverso la lingua; la proposta era quella di sostituire taluni usi al maschile (ad esempio invece di dire "uomini e donne" dire "donne e uomini", con buona pace di Marcia De Filippi) Solo qualche osservazione:
- Proprio perchè utilizzato nella stragrande maggioranza dei casi, il maschile non ha valore discriminatorio, avendo assunto oramai una valenza simile a ciò che era il Neutro nel latino: TUTTI i parlanti sanno bene che quando si dice "uomo" con valenza astratta, si intende l'intero genere umano, donne comprese.
- Utilizzando il femminile al posto del maschile si cadrebbe nella "discriminazione" opposta, privilegiando quindi le donne a danno degli uomini.
- Creare una effettiva parità di utilizzi maschile-femminile è pura utopia: inventiamo un Ente apposito che si occupi di controllare quanti scrittori utilizzano la desinenza maschile e quanti quella femminile? Follia.
- L'utilizzo del maschile risponde ad esigenze di semplificazione: una volta in latino vi era il Neutro (che era, appunto, neutro), poi per la progressiva semplificazione della lingua che ha portato anche all'abolizione dei casi si è giunti all'utilizzo del maschile anche con valore neutro. Un utilizzo del femminile diverrebbe quindi, oltre che fonte di grandi problemi di comprensione, una complicazione inutile.
- Sappiamo che la lingua è certo una mediazione della realtà: sappiamo però che la lingua è anche lo specchio della società, e riflette i mutamenti in essa in atto: come diceva l'Ascoli nell'800, rivoluzionando il dibattito di quel tempo e gettando le basi per la linguistica moderna, per ottenere una lingua comune per gli italiani bisogna prima unirli culturalmente, dopodichè la lingua si unirà automaticamente senza alcuno sforzo; appare quindi poco funzionale un cambiamento del linguaggio per cercare una pari dignità tra i sessi: dove bisogna agire è piuttosto la cultura condivisa, dopodichè la lingua si adatterà senza complicate formule linguistiche.
E questo è quanto.
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Perchè oggi la Chemotti non ha fatto lezione? Ero già tutto gasato con la penna in mano pronto ad appagare la mia sete di conoscenza e costei non si è presentata. Speriamo non sia nulla di grave.
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Che ne sai tu di un campo di grano? Hai per caso studiato Agraria? Eh?
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Studiare, studiare, studiare.
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1 Comments:
Babbo Nachele... AHUUUUUUUUUUUUUU! Che paura!
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