Baciamo le mani...
Fine di un corso.
E' sempre triste quando qualcosa finisce, spesso quando ormai questa cosa era diventata unasimpatica e bella routine. Mi riferisco alla fine dei corsi della professoressa Busà e delprofessor Stella. Che questa non sia una sviolinata ai fini degli esami ( come penso tutticrederete ), ma un semplice attestato di stima ed una breve descrizione di stati d'animo chesi possono avere ancora in questa vita ormai massificata e senza emozioni.Che dire delle lezioni di Inglese? Superato l'imbarazzo iniziale, e trasferitomi in terza fila,dove le abissali esplosioni di bassi del microfono non mi potevano raggiungere, ho cominciato,cullato dalle immagini delle ads e dal tepore sullo stomaco dopo una pizza al piovego, aschiacciare profondi sonnellini. Non sono serviti pizzocotti, foto, colpi vari e minaccie di morte,nemmeno ( come mi riferiscono Ema e Giulio ) le occhiate sconvolte-scandalizzate della professoressaper ridestarmi dai miei sogni. Sì, proprio di sogni si trattava. E sognavo i campi verdi,assieme ai miei cani, a correre, felice, mentre passavano in cielo hamburger, vodka, assicurazionie detersivi. Poi mi rialzavo, intontito nella prigione leopardesca che è l'aula A, con i vestitistropicciati e la faccia all'undertaker, per assistere alla lezione del "mancato rivoluzionario"Renato Stella, l'unico dei professori che non usa il microfono e che si fa ascoltare da tutti( forse perché non è nè donna nè femminista Nd.Redazione ). Il mio mondo è crollato, ovvero,l'avevo già fatto crollare io in molti modi, ma vedere confermata e regolamentata la mia teoriadistruttiva in Horkhaimer e Adorno mi ha aperto ancora di più gli occhi. Ricorderò sempre i dialoghisui media religiosi, le varie mie uscite proprio per rompere le balle a sproposito e mostrare allaplatea che ci sono anch'io. Vi invito a fare le vostre riflessioni, ovvero su come qualcosa di breve,che pur può sembrare molto formale, rigida e con la data di scadenza, quando viene vissuta bene econ familiarità, quando finisce, è come quando un amico ci lascia.
Goodbye Renato.
- P.S. Per l'esame, io sono quello piccolo, con i baffi e le basette, terza fila a sinistra, gliocchiali, che le veniva sempre a rompere le balle all'interruzione con crisi di coscienza e domandeassurde. Grazie mille e le voglio tanto tanto tanto bene, soprattutto oggi che ha detto che vedevail nostro blog. Grazie ancora e che Dio la benedica. Un sant'uomo è!
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