domenica, agosto 20, 2006

Non torno mia indrìo!

Dopo una settimana di fuoco a Barcelona, eccomi finalmente arrivato. Sistemato temporaneamente in un tugurio di fortuna fuori città, indebolito da tutte le malattie conosciute dalla medicina occidentale (a Ferragosto è sceso il diluvio universale) e provato dalla stanchezza della devastante vacanza, tento di rimettermi in sesto pianificando la conquista della Spagna passo per passo.

Sono finiti i bei tempi di "me mama" che preparava da mangiare, lavava i vestiti e faceva il letto alla mattina; come un guerriero nella foresta tropicale, il Callegaro si deve ora far strada da solo, machete nella destra e laptop nella sinistra, per evitare di soccombere di fronte ai nemici.

I nemici sono molteplici: l'ipoglicemia (fare la spesa è stato peggio che studiare tutto Empirismo Eretico di Pasolini), il soffocamento (ehm? cos'è questo elettrodomestico qui? ha per caso un oblò? Ohibò, che bellissimo ciò! lavatr...ehm? e a che serve?) e la lingua spagnola.

Quest'ultima in particolare mi sta dando parecchio filo da torcere; ho imparato una sola frase attualmente, ovvero "Con esta crìsis, me venderè hasta la sabàna!", scritta su un cartello nel bagno dell'appartamento, pronunciata da un fantasmino simpatico. Fortunatamente il mio inglese di livello asilo-prima elementare mi aiuta a districarmi nelle situazioni più difficili, anche se è ben poco parlato dagli addetti alle "informazioni" delle stazioni ferroviarie o del metro'.

Dispiacendo di certo i miei venticinque lettori, chiudo qui il post perchè mi chiamano dalla regia; ho appena barattato il lavaggio dei piatti odierno con la preparazione dei famosi Spaghetti Barilla per i compagni di stanza (sperando di non avvelenarli viste le mie indegne doti culinarie), e dato che qui gli orari non esistono metto subito su l'acqua ;)

Un saluto

3 Comments:

Blogger I'd ask said...

Caro Padre Naquele, sempre attento alla salute dei giovani, sappi che il quipresente è già in piedi e pimpante, pronto per l'arrembante arrembaggio della Capitale.

In ogni caso, ho prestamente imparato i segreti del lavaggio centrifugato, nonchè le delizie lavastovigliche più raffinate: nulla più mi può fermare ormai.

Nell'attesa del tuo nocumento documento ufficiale, ti porgo d'istinto saluti.

23/8/06 02:37  
Anonymous Anonimo said...

Ma davvero parli in questo modo nella vita reale?E non sai cucinare?

28/8/06 20:42  
Blogger Irene said...

Caro Valerio,
sono proprio contenta per te e per come te la stai cavando (l'importante è sopravvivere, no?!) e non vedo l'ora di avventurarmi verso Parigi anch'io!!! Parto il 6, cioè tra meno di una settimana e,come ti avevo detto, non ne sono ancora molto conscia... Visto che ci sono colgo l'occasione per sponsorizzare il mio blog (che è anche linkato, grazie Valerio!)e per salutare i Terzafilari e tutti gli scienziati comunicatori del futuro terzo anno!!

Ciauz!
Irene

Ps: ma alla fine i coinquilini sono stati intossicatì? Facce sape'...

2/9/06 01:16  

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