martedì, agosto 23, 2005

Koln 2005

Eccoci a casa, signori. Dopo aver arrestato il pericoloso Kieriko in quel di Marienfeld, mentre tentava di posizionare una bomba chimica (consistente nella sbobba del pellegrino combinata con coca cola e latte condensato) sotto il palco del Papa, la mia missione si conclude, e vi trascrivo il briefing che ho scritto ai miei superiori.

"Cari colleghi, non parlerò a sufficienza dell'immangiabilità dei pasti, della scarsità di mezzi pubblici, della disorganizzazione IMPERANTE, dei 20.000 italiani rimasti fuori alla festa degli "Italyani" (mentre dentro si stava sdraiati da quanto spazio c'era), dell'impreparazione dei volontari, delle risposte evasive degli organizzatori, dei frequenti blocchi di tutto il traffico perchè si trovavano intasati, della presenza dell'esercito per la mancanza di agenti di polizia ordinari, ecc. Ma mi sia permessa solo una breve descrizione

Tutto è iniziato mercoledì sera alla festa "Italyani": dopo essere arrivati, scopriamo che l'invito consegnato nel kit è utile come un rotolo di carta igenica usata, per entrare bisogna convertirlo con un braccialetto distribuito da un volontario. Sì, da un volontario, da solo in mezzo a 100-200 persone che tentano di mettergli il biglietto in bocca per farsi mettere il braccialetto al polso (non li distribuiva, doveva metterli lui singolarmente); del nostro gruppo, siamo entrati in 3 prima che i braccialetti finissero.

Una volta arrivati ai cancelli, è tutto bloccato: la polizia era impegnata da qualche parte a pestare un gruppo di napoletani che avevano caricato la security per entrare nello stadio, cosa che ci ha fatto aspettare un'ora abbondante; una volta entrati, lo spettacolo: 50.000 italiani sugli spalti ad urlare "ITALIANO BATTI LE MANI!", vero slogan portante di questa GMG: nel prato invece gente distesa, spazio ovunque, mentre fuori dallo stadio rimanevano altri 20.000 italiani a guardare mogi il maxischermo. Tra gli artisti del concerto, Povia, Masini, Tosca, Linda ed altri, compreso Ciampi che dai maxischermi parla ai giovani della GMG (messaggio passato nell'indifferenza generale per il vecchio dinosauro che pochi mesi fa ha stretto la mano al capo di stato cinese).

Dopo la fine della festa, ci avviamo a prendere qualche mezzo di trasporto che possa riportarci a Leverkusen, dove eravamo alloggiati nella nostra stupenda famiglia: niente da fare, c'è un intasamento pazzesco per via delle decine di migliaia di italiani in giro: decidiamo di avviarci a piedi, ottima scelta visto che di lì a poco i mezzi pubblici si bloccano per un allarme-bomba: arrivati alla stazione di Neumarkt, riusciamo a prendere il leggendario tram 4, che ci porta a mezz'ora di cammino da casa dopo varie soste di 10-20 minuti per il traffico intenso: vediamo la doccia ed il sacco a pelo non prima delle 3.

Giovedì è la volta della visita di Benedetto XVI sul Reno: ci accampiamo sulla riva sinistra del fiume, ma l'imbarcazione del Papa si gira prima di arrivare da noi: sgomento tra i presenti, ma nessuno protesta, siamo contenti di essere lì e di "esserci".

Domenica è stata l'apoteosi: fino alla fine della messa tutto bene, poi siamo rimasti ad aspettare per 7 (sette) ore perchè i pullman non arrivavano: il motivo? il traffico era intasato ed avevano bloccato tutto. Questo l'abbiamo saputo dopo 2 ore e mezza di coda con 10 persone al metro (numerosi gli svenimenti, fortunatamente una del nostro gruppo era infermiera e ci ha pensato lei, i soccorsi sono arrivati dopo 40-50 minuti); abbiamo avuto fortuna che il nostro autista era un grande ed è arrivato fino a 2 km dal luogo, rischiando multe e grosse rogne (erano praticamente precettati a rimanere al deposito a Koln), altra gente ha preso il bus navetta per Koln a mezzanotte (=12 ore dopo il previsto).

Un episodio che forse riassume la delinquenza dell'organizzazione tedesca è questo: dopo molte ore di attesa, un pullman di padovani era ormai esasperato, ed aveva deciso di proseguire a piedi per Koln (20 km); dopo aver percorso un centinaio di metri in un campo di terra, sono stati raggiunti dall'esercito che ha transennato queste 40-50 persone ed ha raccolto le generalità di tutti, dicendo che nel caso vi fossero stati danni al campo (che era privato) avrebbero dovuto pagarli...dopodichè sono stati rispediti nel luogo di stoccaggio (ma non è sequestro di persona ciò?).

In tutte queste cose sono convinto che il Papa centri poco, e che sia piuttosto colpa dei tedeschi che in tre anni non sono riusciti a combinare niente di buono, quando per i funerali del papa in Italia hanno organizzato tutto in 10 minuti. Si sono verificate scene di forte tensione, fango, erba alta, tende piantate un po' ovunque, elicotteri che passavano sopra le nostre teste, gente che urlava, chi, disteso per terra, strappava sè stesso faticosamente all'incoscienza, sembrava il Vietnam; gli insulti verso i tedeschi non si contavano, lo slogan "ITALIANO BATTI LE MANI!" si trasforma velocemente in "ITALIANO BATTI IL TEDESCO!",i cori offensivi, qualcuno ha scritto anche "FUCK" e "SHAME" con dei mattoni da far vedere agli elicotteri che passavano...un bel pollice verso per l'organizzazione tedesca, rea di non saper gestire i numeri di cui tutti sapevano con largo anticipo.

Tuttavia, l'essere lì è stata una grande esperienza, i due interventi del Papa sono stati a dir poco commoventi, con tanto di pesanti autocritiche nei confronti della Chiesa (paragonata ad "un campo con il grano e la zizzania") e l'invito ai giovani ad aiutarli a migliorare.
Ed ogni GMG è, ogni volta in maniera più forte, la dimostrazione che i "lobotomizzati del Cristianesimo" sono molto pochi. La maggior parte sono giovani svegli, che si impegnano nella vita, e che non si fanno fregare dai veri lobotomizzatori: la moda, le droghe come status, i "miti" costruiti commercialmente, la pubblicità che presenta lo status della vita "perfetta", perfetta e di plastica, e tutte le altre idiozie ruotanti attorno al puro discorso economico.

Le parole del Papa sono oltre a ciò, sono parole di vera speranza, non sono una fuga dalla realtà, sono un impegno assumibile da tutti per cercare di migliorare le cose; ed è proprio questa la cosa importante: la chiesa è universale, non è legata a requisiti, se non la ricerca di un senso che non sia semplicemente legato al contingente."