mercoledì, aprile 20, 2005

Il Mercoledì, questa giornata.

Sappiamo tutti delle grandi difficoltà che un povero, piccolo e indifeso studente affronta quotidianamente nella travagliata strada del Sapere; ciò che spesso non si dice agli iscritti a SdC è che vi sono giornate da 8 ore di lezione without pausa pranzo;

Si comincia belli freschi, allegri e pimpanti la mattina con la lezione di Letteratura, che fortunatamente si riesce a seguire bene e con sforzo limitato (la Chemotti spiega bene, non possiamo negarlo), per poi scontrarsi con 2 (due) ore di seminario, tenute dalla prof. X (come si chiama?) la cui lezione si regola in base alla quantità d'acqua rimasta nella bottiglietta da cui sorseggia (quando l'acqua è finita, è finita anche la lezione); sembra tra l'altro che alcuni studenti, particolarmente scortesi, abbiano tentato di vuotare il contenuto del recipiente in un momento di distrazione della docente, sperando così di accorciare la durata della lezione.

Alle ore 11.30 (precise) è la volta di Sociolinguistica, magico corso odiato segretamente da ogni studente di SdC non per sè stesso o per la docente, ma per il fatto che, senza interruzioni, si sovrappone criminosamente all'orario di pranzo, costringendo i poveri comunicatori di domani a funanboliche acrobazie per procurarsi il sostentamento nella breve mezz'ora di pausa del meriggio: gli studenti della terza fila e qualche altro temerario, non appena la Ursini apre i recinti, si fiondano alla Marzolo, dove acquistano dell'ottimo cibo in tubetto per astronauti e possono così rientrare in tempo per la lezione d'inglese.

E la lezione d'inglese è una festa: nel modulo attuale c'è l'analisi della pubblicità, cosa che ci permette di prendere meno appunti del solito, limitandoci a sottolineare gli aspetti più importanti, e che dà adito talvolta a umoristiche considerazioni (si consideri a questo proposito il "trimmer" that "sucks" presentato oggi...); il brutto della lezione d'inglese è il suo orario, giusto dopo il pranzo (veloce, tra le altre cose) che è punto del massimo scatenarsi dell'abbiocco post-prandiale, che stende la maggior parte dei comunicatori (tranne gli osservanti del digiuno del ramadan).

Dopo due ore di abbiocco, ci si trova all'ultima ora con Stella; una Rinascita accompagna l'ora con Renato, che, come giustamente dice, non fa pagare nemmeno il prezzo del biglietto; alcuni dicono che nell'ultimo giorno (9-10 maggio) prenderà in mano la falce della morte e scremerà i giusti da coloro che non hanno studiato, e provvederà a promuovere i primi e ad allontanare le lauree dei secondi: chi vivrà vedrà.

Dopo tali traversie, finalmente il comunicatore ha finito il Mercoledì; il giorno dopo lo aspettano due ore di Storia, ma sono ancora lontane: finalmente può andare a casa a studiare i 150 kg di libri del secondo semestre.


Valerio